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  • Le 'lezioni' di Allegri| Fatica e pressing

    Le 'lezioni' di Allegri| Fatica e pressing

    A fine seduta, martedì nel tardo pomeriggio quando è quasi ora di cena, Yepes, Kaladze e Seedorf sono piegati sulle ginocchia dalla fatica. Allegri rincuora l'olandese con un simpatico calcio nel sedere. Feeling tra numeri 10. Ma gli allenamenti del neo-tecnico del Milan non hanno nulla di bohemien. Difficile rintracciare un legame con la sua carriera da centrocampista offensivo genio e sregolatezza. E' la seconda seduta della giornata: il livornese tiene in campo i calciatori rossoneri per oltre un'ora e mezza in un susseguirsi di partitelle giocate a livello piuttosto elevato.

    E la prima lezione è sul pressing. Niente fronzoli o ricami: Allegri si piazza all'altezza del trio d'attacco e inizia a spiegare a Borriello, Ronaldinho e Pato come interrompere le linee di passaggio dei difensori avversari: "Non devono avere la possibilità di effettuare questo appoggio", insiste l'allenatore rossonero. E il primo complimento al Gaucho non scatta su un'invenzione sudamericana, ma su un movimento azzeccato a recuperare un pallone: "Bravo, così", gli urla Allegri che cerca di sincronizzare tutta la squadra sul pressing aggressivo. Insieme ai tre d'attacco, devono salire anche i centrocampisti, soprattutto i due interni (ieri prevalentemente Ambrosini e Gattuso).

    Le indicazioni dell'ex tecnico del Cagliari sono molto meticolose: parla tantissimo, a differenza di tanti colleghi che affidano ai secondi il compito di guidare la squadra nel corso delle partitelle a tema (e domani pomeriggio sarà per la prima volta disposizione dei tifosi rossoneri per il primo bagno di folla pubblico all'interno del negozio del Milan inaugurato a inizio luglio in Corso Vittorio Emanuele). Tassotti, che con Leonardo era protagonista assoluto nel corso della settimana, resta più defilato sulla fascia. A un certo punto prende sotto la sua ala protettiva Papastathopoulos: Allegri intende schierare il greco come terzino destro. E chi meglio del "Tasso" può spiegargli i segreti del ruolo? La spinta dei due esterni difensivi viene seguita molto: il neo-tecnico chiede di allargare il gioco e detta i tempi degli inserimenti ai terzini che spesso vanno alla conclusione quando si passa a un'altra partitella (campetto con due porticine piazzate sulla linea di fondo, una a destra l'altra a sinistra).

    Ronaldinho è sempre largo a sinistra in un 4-3-3, mentre la squadra delle teoriche riserve viene schierata con un 4-2-3-1. E' il modulo che Allegri pensa di utilizzare in assenza di Pirlo: doppio mediano per sopperire alla mancanza di un regista classico. Tra i titolari, per il momento è Seedorf a essere impiegato da centrocampista davanti alla difesa. L'ex allenatore del Cagliari tiene fede alla presentazione di Silvio Berlusconi il giorno del raduno: "Lui è un maestro, io sono un professore", aveva detto il premier. E in effetti è come se il toscano tenesse due lezioni universitarie consecutive senza quarto d'ora accademico. Nelle prime esercitazioni interrompe spesso il gioco per migliorare i movimenti, poi col passare del tempo lascia scorrere l'azione con maggiore fluidità. Continui anche i richiami ai più giovani, soprattutto Oduamadi e Merkel. Il ritmo dell'ultima sfida (9 contro 10 per fare in modo che i titolari coprano gli spazi con più attenzione) è decisamente alto. "Dai che è quasi finita", dice Allegri intuendo una certa stanchezza. E, infatti, triplice fischio qualcuno resta sul posto stremato. "E di solito li fa lavorare ancora di più", dicono a Milanello. Le prime sedute dell'allievo di Galeone hanno poco di romantico: più della poesia contra il pressing.

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