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  • Leccemania:| Semeraro, è game over

    Leccemania:| Semeraro, è game over

    Era nell'aria. Qualcuno aveva annusato, qualcun altro se l'aspettava, in pochi sono rimasti sorpresi. Giovanni Semeraro ha detto basta. Game over. Nel giro di dieci giorni il Lecce dovrebbe avere una nuova proprietà e se così non fosse sarà autogestione con tanti punti interrogativi a contorno. Il massimo azionista del club giallorosso ha alzato bandiera bianca ed ha messo in vetrina il suo giocattolo dopo aver conquistato una salvezza sul campo e tenuto i conti in ordine. Una decisione non più procrastinabile dopo gli sos lanciati in questi anni e negli ultimi mesi in particolare, dopo 6 campionati di B con 5 promozioni, 10 di A, tanti risultati ottenuti ma altrettante occasioni perdute come testimonia la lunga lista di allenatori - Prandelli, Ventura, Sonetti, Rossi, Papadopulo, De Canio - delusi dal rapporto con la proprietà, qualche caduta di stile (come quando nel 2005 in un'altra circostanza del genere mise in vendita il club al prezzo di un euro tornando frettolosamente sui propri passi quando si presentò l'acquirente) e un disagio di fondo verso 'le logiche' del mondo pallonaro, incomprese nell'arco di ben 16 anni. E forse questo è il vero problema che ha indotto a gettare la spugna.

    Poco amato dalla gente, sopportato quasi dai tifosi - complici anche cronici problemi di comunicazione più volte evidenziati e mai risolti concretamente -, spesso contestato, l'attuale gruppo dirigente sembrava un corpo estraneo in un mondo che non gli è mai appartenuto del tutto. Ultima 'perla' la conclusione del rapporto con Gigi De Canio, al quale è stata sbattuta la porta in faccia dopo una promozione in A ed una salvezza che hanno del miracoloso. Il tecnico ha giustificato le sue dimissioni con concetti quali 'dignità' e 'rispetto di se stessi' evidentemente ignoti al presidente Pierandrea Semeraro, che li ha mal tradotti in 'calcolo' e 'ambizione', aggiungendo presunzione e mancanza di stile nel dopo gara con la Lazio con frasi tipo: 'Di De Canio non parlo perché comunque non è più l'allenatore del Lecce'.

    Giusta la riprovazione del tecnico verso presidente e patron che ha avallato questo atteggiamento. Ancora più giusto allora farsi da parte ed affrontare di petto un problema non più eludibile: meglio una fine traumatica che un trauma senza fine. Cosa accadrà adesso? Se lo chiedono in tanti mentre rimane in esposizione una società di serie A col bilancio cristallino, con stipendi pagati, senza contenziosi in atto, con 30 milioni da incassare e dal prezzo appetibile: 12/15 milioni di euro. Un vero affare per chi avrà il coraggio di farsi avanti e sollecitare la reale disponibilità di un bacino di utenza importante.

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