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  • Leccemania:| Sognare si può

    Leccemania:| Sognare si può

    E' sempre la difesa più 'bombardata' d'Italia, ma ora l'attacco compensa. Il Lecce targato 2011 ha cambiato marcia e pigia sul gas dimostrando che le lezioni di mister De Canio cominciano ad entrare nella testa dei suoi giocatori. Nelle ultime 10 partite del 2010, nel girone di andata, i giallorossi avevano conquistato 7 punti con 7 sconfitte, 2 vittorie, e un pareggio con l'Inter. Lo score dei gol annotava 10 reti realizzate e ben 22 subite con una media di 2,2 incassati ogni 90'. Una tragedia da fucilazione sul posto. La svolta è arrivata con l'anno nuovo. Dopo la 'scoppola' casalinga col Bari la squadra di De Canio ha cambiato marcia conquistando 13 punti in 10 partite impreziositi dai successi esterni con Lazio e Parma e dai pareggi con Milan e Fiorentina: 14 gol fatti e 14 subiti con una media di 1,4 reti incassate ogni domenica.

    Un passo avanti sostanzioso, non c'è che dire, che se da una parte fa tirare un sospiro di sollievo a tifosi, società, giocatori e allenatore grazie anche ad una posizione di classifica relativamente tranquilla, dall'altra dice che è vietato abbassare la guardia per tenere alta la soglia dell'attenzione nel momento più difficile della stagione. 'Ora abbiamo maggiore consapevolezza di quelle che sono le nostre potenzialità. Prima stavamo ancora imparando' ha commentato Gigi De Canio alla vigilia della partita con la Roma, e le cose stanno proprio in questo modo.

    Davvero tanti i meriti del tecnico materano: uno su tutti aver motivato Olivera, un giocatore che solo nella Juve di Capello, schierato esterno destro, era riuscito ad esprimere le sue potenzialità contribuendo a conquistare lo scudetto. Poi il nulla: Atletico Madrid, Juventus, Sampdoria, Penarol, Genoa, ancora Penarol con un'etichetta cucita addosso: 'Il pollo'. De Canio ha creduto in lui, ha scommesso ed ha vinto. Oggi Olivera, impiegato a tutto campo, è il motore del Lecce sia in fase di copertura che di costruzione del gioco con un ricchissimo score di assist al suo attivo. E quando c'è da fare a sportellate non si tira indietro.

    La crescita dei baby Bertolacci e Donati è un'altra medaglia da mettere in bacheca, insieme al rendimento di Di Michele che a 35 anni ha voglia e motivazioni di un ragazzino. Escludendo la partita con la Roma, mancano appena dieci giornate alla conclusione del campionato ed i giallorossi pur penalizzati dalle lacune tecniche, alle quali si aggiungono le assenze di Ofere, Giuliatto e Di Michele, sono arrivati senza acido lattico alla fase più calda della stagione nella consapevolezza di potersela giocare fino in fondo con avversari più completi e blasonati. E' tanta roba.

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