Calciomercato.com

  • Lettera a un procuratore: 'Non possiamo andare in vacanza per colpa di nostro figlio calciatore'

    Lettera a un procuratore: 'Non possiamo andare in vacanza per colpa di nostro figlio calciatore'

    • Jean-Christophe Cataliotti
    Gentile Procuratore,

    seguo la sua rubrica con interesse, ma non faccio parte della schiera dei genitori che vogliono il figlio in Serie A a tutti i costi. Anzi, vorrei che mio figlio pensasse solo a studiare (lo abbiamo iscritto al Liceo Classico). In sintesi, ecco qual è il nostro problema: non arriva una chiamata per nostro figlio calciatore da nessuna società professionistica e, quindi, anche le nostre vacanze e le sue stanno ormai andando a quel paese. Ci tocca aspettare una telefonata nella torrida Modena, senza poter programmare neanche un giorno di vacanza. Tante promesse, ma nessun riscontro, nonostante sia nell'aria una chiamata importante. Nostro figlio ha 14 anni, è disperato, ci dispiace, ma non possiamo neppure rimanere in attesa tutta l'estate... I suoi coetanei hanno già iniziato gli allenamenti e lui sta a casa tutto il giorno. Un'estate insopportabile. Non pensa che dovrebbe rinunciare al calcio e andarsene al mare? Federico S.

    Caro Federico,
    la Sua è senz'altro una voce fuori dal coro, di quello composto da genitori che sperano che i propri figli possano diventare i nuovi Messi o Ronaldo. Tuttavia, la Sua posizione così apodittica non mi sembra corretta. Se il problema è solo quello di non poter organizzare le vacanze perché vostro figlio deve rimanere in città in attesa di una telefonata da parte di qualche dirigente di società professionistiche, allora non sono con voi. Penso che i sacrifici - e rinunciare al mare sarebbe solo una piccola rinuncia - si debbano sempre e comunque fare per i propri figli. Se "è nell'aria una chiamata importante", significa che vostro figlio non è calcisticamente "da buttare". Facciamoli sognare questi ragazzi, e non tarpiamo loro le ali. Il talento di un genitore dovrebbe, infatti, consistere nel saper riconoscere e assecondare il talento dei propri figli, talento che a 14 anni forse è in procinto di sbocciare. 
    Mi spingo in un consiglio: rinunciate al mare e datevi da fare - da soli o magari con l'ausilio di un procuratore - perché vostro figlio possa trovare una giusta collocazione nel calcio giovanile. Sarà il tempo a dire se avrete fatto bene oppure no. Concludo con una precisazione di tipo tecnico: a 14 anni se un calciatore viene tesserato da una società professionistica assume un vincolo con la stessa società in qualità di "giovane di serie" fino al 19° anno di età. Ed è una scelta che potrebbe comportare anche un cambio di residenza del ragazzo o dell'intera famiglia. 

    Trovata la squadra, perché non lasciate il ragazzo nel convitto della società che lo andrà a ingaggiare e voi, cari genitori, non ve ne andate al mare da soli? Vi assicuro che per vostro figlio si tratterà della più bella estate della sua vita!

    Cordialità

    www.footballworkshop.it

    Scrivete a avvcataliotti@libero.it per vedere pubblicate le vostre lettere
     

    Altre Notizie