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  • Liberateci dalla noia in tv

    Liberateci dalla noia in tv

     

    Il taciturno Massimo Moratti ha chiesto a Sky di non far più commentare le partite dell’Inter a Bergomi perchè dannoso alla causa. Quanto sarebbe più utile, nel caso, una petizione per allontanare dal video tutti i portatori sani di banalità. Prendiamo la Fiorentina. 
    Già le sue partite di questi tempi hanno l’appeal del ministro Cancellieri in minigonna, ma certi commenti che accompagnano le sue gare (fatti quasi sempre da ex calciatori) vanno perfino oltre, galleggiando tra il nulla cosmico e il grottesco. In questo, Angelo Di Livio è il numero uno. Domenica scorsa, commentando per Sky Cagliari-Fiorentina, è riuscito a usare per 84 volte l’aggettivo “importante”. Tutto per lui in quella gara era “importante”: le punizioni, i cross, i rinvii, gli starnuti e perfino il gelataio che passava in tribuna. L’unica cosa non importante erano i suoi commenti tecnici, banali al punto che anche zia Agata, sferragliando la calza sul divano, se n’è lamentata: «Almeno Marzullo è raccomandato». 
     
    Anche Franco Causio, le volte in cui è inciampato a commentare la Fiorentina, è stato spumeggiante come un pranzo di Natale alla Caritas. Una salva mortifera di frasi fatte e banalità che nemmeno il Biscardi del «qui al Processo le polemiche fioccano come nespole». Eppure, nonostante lo tsunami di luoghi comuni, la moda di affiancare un ex calciatore al telecronista (spesso bravo) ha contagiato tutte le reti. Con la Rai a svettare per improponibilità. Sui suoi canali, le telecronache di Ubaldo Righetti sono entusiasmanti come una gastroscopia, quelle di Fulvio Collovati interessanti come una pubblicazione sul corbezzolo di montagna mentre Vincenzo D’Amico ispira la simpatia contagiosa di una difterite. La stessa che su Sky riesce a conquistarsi Massimo Mauro, ex calciatore, ex juventino, ex ds, ex politico, ex tutto. In compenso, a strappare qualche risata ci pensa Salvatore Bagni, le cui telecronache, con il teatro di Ionesco e la permanente di Moira Orfei, appartengono alla categoria dell’assurdo. 
    E’ vero, fra i calciatori-commentatori ci sono anche delle eccezioni. Di Gennaro, Bergomi e Marchegiani su Sky, Galli e Serena su Mediaset sono bravissimi, aggiugendo valore alle telecronache con le loro letture tecniche. Ma la stragrande maggioranza della categoria è una lunga cavalcata lungo il baratro del banale. Dicono che combattere contro l’”ovvio” sia una battaglia disperata per la sua inutilità. Ma almeno, visto che uno paga per sentire tanta fuffa, una tantum di due colonne per lamentarsene, non guasta.

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