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  • Lippi: 'La Samp mi è rimasta nel cuore, con Mantovani...'

    Lippi: 'La Samp mi è rimasta nel cuore, con Mantovani...'

    • Lorenzo Montaldo
    Marcello Lippi, in fondo al cuore, è ancora blucerchiato. Gli anni passati a Genova, sponda Samp, non sono facili da dimenticare, neppure a distanza di tanti anni: "I ricordi sono talmente tanti e grandi: sono venuto che avevo quindici anni, un bambino. Sono andato via che ero uomo, sposato, i miei figli sono nati qua, tutta la mia carriera l'ho fatta qua" conferma l'ex C.T. a SampTV. "Quando sono andato via, Paolo Mantovani mi ha detto: 'vai a finire la tua carriera, poi tornerai qua, ci metteremo a sedere e decideremo insieme quello che farai'. Così è stato, sono tornato e lui mi ha detto ‘Cosa vuoi fare?’. Io gli risposi ‘Voglio fare l'allenatore’, lui chiamò  Borea e gli disse: 'Marcello da domani allena la Primavera', ho fatto tre anni di Primavera, perciò alla Samp contando anche quelli ci sono rimasto 20 anni. Dopo ho avuto tante altre soddisfazioni, ma è chiaro che questo è un pezzo della mia vita che mi è rimasto nel cuore".

    Ognuno di noi ha degli 'idoli', Marcello Lippi non fa eccezione: "Tutti gli allenatori prendono un po' da tutti gli allenatori che hanno avuto, sia dal punto di vista caratteriale che dal punto di vista tecnico. Io ho avuto un allenatore, il primo, quello che mi ha fatto esordire in Serie A, che si chiamava Fulvio Bernardini ed era una persona speciale ed io ho sempre sognato di prendere qualcosa da lui, soprattutto la capacità di gestire gli uomini, che è la cosa più importante".

    L'esperienza in blucerchiato, però, era destinata a finire: "Dopo tre anni di Primavera mi sono reso conto che io non amavo allenare i giovani, volevo la squadra, volevo la classifica, volevo l'adrenalina e perciò sono andato in Serie C facendo Pontedera, Siena, Pistoiese e Carrarese" racconta Lippi. "Poi ho fatto il salto in Serie A, la prima squadra è stata il Cesena, poi Lucchese in B, poi Atalanta, Napoli e via di seguito".

    Una delle esperienze più importanti, quella in bianconero: "Alla Juventus abbiamo passato 8 anni ad abbracciarci tutte le domeniche, si vinceva sempre. Quando andai dissi a Narcisio Pezzotti di venire con me,  è rimasto mio fedelissimo per molto tempo. In Cina l’unica cosa negativa è la lontananza da casa, amici, dalla tua realtà insomma, però è stata un'esperienza molto molto positiva".

    C'è spazio anche per un commento sulla Samp di oggi: "La Sampdoria attuale mi piace: ha degli ottimi giocatori, ha degli attaccanti che danno la sensazione in qualsiasi momento di poter fare gol, sono molto veloci, danno anche ai propri compagni l'idea di poter trovare sempre la via del gol".

    In chiusura, un augurio per i tifosi blucerchiati "Un saluto ed un in bocca al lupo ai tifosi della Sampdoria, e i miei complimenti perché come sanno stare loro vicini alla squadra, pochi altri tifosi riescono a fare".

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