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  • Corvino: '20 acquisti, reinvestito il 75% delle cessioni. Della Valle appassionati'

    Corvino: '20 acquisti, reinvestito il 75% delle cessioni. Della Valle appassionati'

    • Giacomo Brunetti, inviato da Firenze
    Il direttore generale della Fiorentina Pantaleo Corvino ha parlato in conferenza stampa per commentare la sessione di mercato appena conclusa insieme al direttore sportivo viola Carlos Freitas.

    IL BILANCIO DI CORVINO -  "Tre mesi impegnativi, tantissime operazioni in uscita e tante in entrata. Trentadue cessioni, moltissime delle quali partite su input societario, dando la possibilità a vari giocatori di andare a misurarsi da altre parti, alcune cessioni le abbiamo apprezzate grazie alla sincerità di chi ha detto 'basta', e venti acquisti. Le operazioni guardano al presente ma anche al futuro. Una parte dei ricavi non è stata utilizzata per il presente, ognuno ha una forma mentis di lavoro, siamo andati avanti a testa alta con questa programmazione. Gran parte dei ricavi, circa il 75%, è stata reinvestita. Ci siamo affidati a un tecnico italiano, di costruzione, riconosciuto a tutti i livelli importanti. Abbiamo voluto italianizzare la rosa, abbiamo voluto rimanere nei parametri degli ingaggi per non incorrere in debiti. Abbiamo cercato di costruire una rosa casomai non subito pronta ma competitiva nel medio lungo termine per essere competitiva in Italia ma anche in Europa. Avremo un nuovo collaboratore nello scouting, Gianluca Comotto".

    MESSAGGIO A GONZALO - "Se chiamo il mio capitano (Gonzalo Rodriguez, ndr) e gli faccio una proposta da 2,7 milioni di euro lordi, considerato il nostro monte ingaggi, e lui non la accetta dando adito a pensieri polemici... Ci siamo guardati in faccia con la società, arrivavano procuratori per portarci proposte di altri club. Lì abbiamo deciso che dovevamo ripartire, c'era stato un gruppo importante che non aveva più motivazioni".

    LA MANCANZA DI VITTORIE -  "Quando mi sono presentato, ero convinto di poterlo fare anche con il gruppo che c'era per poi avvertire durante l'anno la critica che forse era meglio cambiare. Questo mi ha fatto capire che per tornare a pensare a vincere bisognava ripartire con un gruppo nuovo. E lo abbiamo fatto. Molti sono voluti andare via, ad altri abbiamo detto arrivederci, ma qualcuno dei primi volevamo tenerlo. Sportiello, Astori, Badelj, Chiesa, Babacar sono voluti restare, abbiamo apprezzato, aggiungendo Hugo, Pezzella, Milenkovic, ripartire da Saponara, prendendo Benassi, Veretout, Eysseric, Gil Dias, Simeone. Poi naturalmente verranno fuori i nostri errori".

    MERCATO AD OVEST  - "Durante la campagna acquisti abbiamo tenuto conto di certi mercati a vantaggio di altri, abbiamo indirizzato lo scouting verso certi Paesi, non sono scelte personali ma di input per monitorare certi mercati. Molte attenzioni al mercato portoghese e francese, verso l'Ovest. Dall'Est solo quattro giovani. La Fiorentina non ha perso appeal e il mercato italiano è ancora sostenibile attraverso quelle squadre che si trovano in un momento particolare. Qualche volta possono fare uno strappo per arrivare a grandi obiettivi come abbiamo fatto. Ci sono tre o quattro squadre, più Milan e Inter, ma l'appeal l'ha perso il mercato italiano, non noi".

    TESORETTO REINVESTITO - "I club sono aziende, va tenuto conto di ciò in cui incorre. Il comparto aziendale deve essere sostenuto dal comparto sportivo. Se un'azienda prende 100 deve spenderne 75 per la parte sportiva e 25 per le altre. Va tenuto conto anche dei riscatti e delle operazioni per il futuro. Mercato di dismissione? La Fiorentina ha entrate da novanta milioni di euro. Va tenuto conto che abbiamo fatto delle spese. Come ho detto, il 75% va nel comparto acquisti".

    MERCATO TROPPO LUNGO - "Ci sono tante storture nel calcio. Tenere a galla il calciomercato durante il campionato colpisce gli allenatori ma soprattutto noi addetti ai lavori, tutto deve essere fatto all'ultimo, non per colpa nostra, nonostante quest'anno abbiamo avuto difficoltà a causa della ricostruzione. È difficile - aggiunge Freitas - continuare così. La Fiorentina in ritiro non era libera di scegliere gli obiettivi di mercato, poi si sono mosse alcune operazioni che hanno portato a scelte".

    I DELLA VALLE CI SONO - "Soddisfatti del mercato? Abbiamo voluto mettere delle basi per essere competitivi nel medio-lungo termine, cercando di italianizzare e abbassare l'età media. La proprietà ha a cuore questa Fiorentina, mi rivolgo ai tifosi che si alzano la mattina e tengono a cuore questa squadra. Noi ci sforziamo di tenere il meglio e fare il meglio, ma qualcuno ha detto 'basta'. C'è chi ci mette la faccia e chi utilizza certe forme... Chi decide di andare nei grandi club fa una scelta sua: se ce lo dice un trentenne non possiamo non tenerne conto, se lo dice qualcuno che può crescere con noi, è diverso. Tante volte ho sentito la mia proprietà vicina in quest'ultimo periodo, anche Diego. Non l'ho mai sentita così vicina. Abbiamo finito un ciclo e, con molto coraggio, siamo ripartiti da chi ha voluto ripartire con questa maglia. Non investe sedici milioni di euro su sconosciuti questa proprietà, sta pensando al futuro. Stiamo programmando a modo nostro, prendendoci le critiche. Quando parti per un ciclo nuovo dovremo vedere quanto questo gruppo possa dimostrare strada facendo".

    SUL SUO FUTURO - "Stiamo ripartendo per un altro ciclo, abbiamo voluto ripartire da un allenatore italiano, conosciuto da tutti. Benassi è un investimento, Simeone che tutta l'Italia ha inseguito, per fare alcuni esempi. Il mio contratto non è importante, faccio questo lavoro da quarantadue anni. Mi sento ancora con energia e passione ma alla fine di un viaggio che non finirà a causa di un viaggio. Diego mi ha detto 'tu andrai in pensione quando io me ne andrò' (ride, ndr). Il mancato raggiungimento dell'Europa nella scorsa stagione è stato causato anche dalle tante divisioni".

     

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