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  • Fiorentina, dal 2010 al 2012: due anni di promesse disattese

    Fiorentina, dal 2010 al 2012: due anni di promesse disattese

    • Luca Cellini

    Due anni di fallimenti sportivi, di involuzione societaria, di assenza totale o quasi di gioco, di svuotamento dello stadio 'Franchi', con un unico punto in comune: Angelo Palombo. Erano lui e Tommaso Rocchi i giocatori richiesti dall'ex tecnico della Fiorentina Cesare Prandelli per lanciare la squadra, in quel gennaio del 2010, all'inseguimento dei quarti di finale di Champions League, e della quinta qualificazione consecutiva alla massima competizione europea per club. Non arrivarono né Rocchi né tantomeno Palombo, ma una serie di giocatori, da Keirrison a Bolatti, passando per Felipe, che si sono rivelati degli investimenti sbagliati, e uno che ancora oggi è un'incognita, Ljajic, pagato la bellezza di sette milioni di euro.

    Si diceva di Palombo, finito all'Inter nell'ultimo giorno di mercato. Lo chiedeva Prandelli, ma lo sognava anche Delio Rossi. In quell'incontro con i vertici del club - presidente Mario Cognigni e d.s. Pantaleo Corvino in testa - aveva avuto precise garanzie: un centrocampista che potesse meglio amalgamare la squadra - Palombo era il sogno, Parolo una buona riserva, non certamente Olivera, che alla fine è arrivato - e due attaccanti che potessero ricoprire il ruolo di centravanti moderno, capace più di svariare sul fronte offensivo che di giocare esclusivamente in area. Il sogno di Rossi era Fabio Quagliarella, per cui la Fiorentina aveva anche provato ad imbastire una trattativa con la Juventus (un milione di euro di prestito subito e altri nove per il riscatto a fine campionato), ma il giocatore prima e Conte poi si sono opposti all'operazione. L'alternativa era rappresentata da Maxi Lopez, ma il dialogo su questo nome fra Corvino ed il d.g. del Catania Lo Monaco si è arenato sul ricordo della trattativa saltata lo scorso fine agosto, nelle ultime ore della sessione estiva di mercato. Zarate era una suggestione, Amauri il nome che alla fine è arrivato, che Delio Rossi ha accettato ma ha non gradito fino in fondo, visto che non ha le caratteristiche richieste.

    Le ultime due richieste di Rossi erano un nuovo centrale difensivo, possibilmente di esperienza e carattere (che poi, come la 'seconda' prima punta, non è arrivata, tanto che bisognerà augurarsi una pronta guarigione di Kroldrup e una maturazione definitiva di Camporese), e l'allontanamento di quei giocatori che ormai sono demotivati alla Fiorentina. Più di uno tra i tecnici iscritti al corso Master Uefa che si sta svolgendo a Coverciano, e che hanno assistito agli allenamenti del gruppo viola la scorsa settimana, ha raccontato di molti giocatori distratti dal mercato e lontani mentalmente dal progetto viola. Alla fine alcuni di loro, da Felipe a Marchionni passando per Cerci - ma anche Vargas -, sono rimasti. Da gennaio 2010 a gennaio 2012: quando le richieste del tecnico cozzano con l'incapacità di fare mercato. Delio Rossi dovrà essere bravo a fare buon viso a cattivo gioco. Gioco che dovrà riuscire a produrre lo stesso sul campo, con un materiale umano che sperava fosse ben diverso. 

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