Una stagione difficile, un futuro in bilico. La storia d'amore tra Massimiliano Allegri e il Milan assomiglia sempre più a quella tra due teenager. Intensa e ricca di soddisfazioni all'inizio, piena di litigi e incomprensioni alla fine, dove immancabilmente spunta "un altro" o "un'altra". Il tecnico livornese ha provato a ricucire il rapporto con Berlusconi (pardon, il Milan), è andato incontro alle necessità e ai bisogni della società e ha conquistato una Champions League inaspettata, ma nonostante tutto non ha ricevuto la proposta di rinnovo del contratto in scadenza a giugno che si aspettava. E allora si è guardato intorno e ha trovato una nuova fiamma: la Nazionale.

Cesare Prandelli ha deciso di abbandonare la panchina azzurra dopo il Mondiale, gli manca il lavoro quotidiano, vuole lavorare per un club.  E come sostituto il nome di Allegri è in cima alla lista del presidente federale Abete. Il diretto interessato non conferma e non smentisce, di certo la prossima stagione non sarà più alla guida del Milan. Che rischia di avere al timone un tecnico che cercherà di essere professionale fino a giugno, ma che inevitabilmente ha la testa da un'altra parte.