Pato e Cassano sono le due facce della medaglia rossonera. Nel giorno della grande sfida in Champions col Barcellona, l'attaccante barese ha riottenuto l'idoneità alla pratica sportiva agonistica dopo l'operazione al cuore, mentre il papero brasiliano si è procurato l'ennesimo infortunio muscolare.

Evidentemente il viaggio negli Stati Uniti non ha fatto miracoli: entrato in campo al 24' del secondo tempo per Boateng, Pato è stato costretto a lasciare il posto a Maxi Lopez solo 14 minuti più tardi. Ora è inutile fare polemiche per il suo utilizzo: sarebbe come chiudere il recinto dopo che sono scappati i buoi. La dura realtà è che il ragazzo sta pagando a caro prezzo sui propri muscoli l'irrobustimento fatto in palestra negli anni scorsi, dopo che arrivò in Italia non ancora maggiorenne e con la faccia da bambino dall'Internacional di Porto Alegre. Galliani e Allegri avevano deciso di risolvere il problema alla radice, vendendolo a gennaio al Paris Saint Germain di Leonardo e Ancelotti, ma poi all'ultimo momento il presidente Berlusconi prese in mano la situazione e bloccò tutto, compreso l'arrivo di Tevez. Chissà che adesso non abbia cambiato idea...

Persa la Champions non senza rimpianti arbitrali, ora il Milan deve concentrare tutte le proprie forze nella volata con la Juve per lo scudetto. E Allegri potrà contare su un'arma in più: Cassano. Recentemente lo stesso tecnico rossonero ha spronato Fantantonio a farsi trovare pronto, per questo il giocatore ha lavorato duramente negli allenamenti mantenendo il peso forma. Ovviamente Cassano non può avere subito i novanta minuti nelle gambe, anche perché gli manca il ritmo partita. Adesso tocca ad Allegri capire quando e come impiegarlo, con la speranza che il suo rientro sia più fortunato di quello di Pato. Anche il ct Prandelli fa il tifo per lui e per Giuseppe Rossi: l'Europeo è alle porte.