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  • Milan, che bello essere Ibra-dipendenti

    Milan, che bello essere Ibra-dipendenti

    • A.P

     

    'A Torino per vincere'. Ibra lancia il suo grido di battaglia. Domenica sera sarà la prima prova del nove per le due grandi accreditate (almeno finora) allo scudetto.
     
    I rossoneri arrivano meglio alla sfida. Dopo un inizio un po' diesel i campioni d'Italia hanno ritrovato gioco, fiducia e soprattutto Ibra. La Juve dopo un avvio convincente si è arenata al cospetto di Bologna e Catania.  Ingabbiando Pirlo e con una marcatura asfissiante i bianconeri faticano a fare il loro gioco. 
     
    Se la Juve si è un po' smarrita, il Milan si è ritrovato. In pieno. Ed ha ritrovato il suo uomo più importante: Zlatan Ibrahimovic. Lo svedese, al rientro dopo due settimane, ieri è stato il migliore in campo: si è procurato il rigore, lo ha realizzato, ed ha confezionato l'assist a Cassano per il 2-0.
    Quando Ibra c'è si sente e si vede. E' un altro Milan. E' un'altra musica. Al di là delle indubbie doti tecniche, la leadership dello svedese pesa come un macigno sia in campo che nello spogliatoio. Ibra resta uno dei pochi giocatori (insieme a Messi, Cristiano Ronaldo e Rooney) in grado di vincere da solo una partita. Milan Ibra-dipendente? E' un dibattito vecchio ma i rossoneri hanno dimostrato di cavarsela anche senza di lui. Quando c'è però - ovviamente - tutto gira meglio. 
     
    La coppia Ibra-Cassano poi sembra funzionare a meraviglia (a differenza di quella Pato-Cassano, disatrosa). Con il senno di poi tenere FantAntonio non è stato un grosso errore. Se il barese trova continuità e fiducia può risultare determinante, tenendo anche conto dei continui problemi fisici del brasiliano.
     
    A quattro giorni dalla sfida il Milan pare avere qualche arma in più per far male alla Juve. Sempre che Conte non riesca a sorprenderci. 

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