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  • Milan, Berlusconi: 'Giorno decisivo per la trattativa. Crisi è colpa dei giudici'

    Milan, Berlusconi: 'Giorno decisivo per la trattativa. Crisi è colpa dei giudici'

    09.45 PARLA BERLUSCONI - A proposito della cessione della situazione del Milan, SIlvio Berlusconi ha parlato questa mattina a Radio Radio: "Il Milan per me è un grandissimo amore e quindi nel caso dovessi separarmene ne soffrirei molto. Soffrirei moltissimo nello staccarmi dal Milan. Anch'io sono preoccupato che la negoziazione vada troppo per le lunghe. Ci sono diverse grandi società cinesi che hanno manifestato l'intenzione di partecipare alla proprietà del Milan. Hanno un fatturato grandissimo e anche delle partecipazioni statali, sono loro che si stanno confrontando per vedere quale percentuale attribuirsi. Io voglio mettere in chiaro che chi si sostituirà a me si impegni formalmente a fare gli investimenti necessari a riportare il Milan in alto in Italia, in Europa e nel mondo. Serve la sicurezza che questi signori vogliano fare del Milan una gigante del calcio mondiale”.

    Sulla crisi del Milan: “Cosa non ha funzionato di recente? Non credo sia solo colpa degli allenatori, negli ultimi 4 anni io ho perso molta serenità perché sono stato attaccato in maniera durissima da una serie di processi. Parliamo di 73 processi e ho passato interi pomeriggi con i miei avvocati per le oltre tremila udienze. Certamente negli ultimi tempi non sono potuto stare vicino al Milan, forse è mancato lo stimolo del rapporto diretto che sapevo instaurare con i calciatori. Oggi il Milan che è andato in campo mi ha fatto soffrire perché ero sicuro che potesse dare molto di più. Nell'ultima partita contro la Juve i giocatori hanno capito che importanza aveva e si è visto. Abbiamo una rosa capace di fare molto di più di quanto è stato fatto. Credo che ci sia stata da parte mia la mancanza della possibilità di stare vicino alla squadra. Io grazie al Milan sono il presidente di club che ha vinto di più nella storia del calcio”.

    Sulla cessione del club: “Vediamo cosa succede, se questa negoziazione non dovesse andare come speriamo bisognerà ripartire da capo. In tal caso si tornerà al progetto di un Milan che chieda pazienza ai suoi tifosi e riparta da giocatori italiani e giovani, che abbiano fame di vittoria e possano raggiungere risultati dovuti alla gioventù e alla fame di successo”.

    Sul suo futuro: “Se rimarrei comunque Presidente? Sì, mi hanno offerto questo dicendo che sono un brand importante in Cina. Il Milan ha tanti cinesi che simpatizzano, io sono il politico più conosciuto in Cina, mi hanno chiesto di rimanere presidente”.

    Sul vertice di oggi: “Sì, ci potrebbe essere un vertice decisivo per la svolta”.

    Sul destino di Brocchi: “Non posso dare una risposta perché ove ci sia il passaggio di proprietà della maggioranza saranno loro a prendere decisioni a riguardo. Ho sentito nomi di allenatori molto ambiziosi, io per quanto mi riguarda ho molta stima di Brocchi. Se dovessimo procedere con l'ipotesi di un Milan italiano e giovane punterei sicuramente su Brocchi”.

    Sui tifosi: “I tifosi non hanno memoria, molti hanno dimenticato qualcosa, però capisco che l'amore del Milan possa spingere a questo”.




    09.15 - Potrebbe essere davvero una giornata decisiva per il futuro del Milan quella che è appena cominciata. Silvio Berlusconi e la Fininvest avranno un incontro con i manager che rappresentano la cordata cinese interessata all'acquisto del 70% delle quote del club. Secondo quanto riporta la Gazzetta dello Sport, il summit sarà preceduto da un pranzo ad Arcore in compagnia dei figli e dei dirigenti Fininvest per valutare come muoversi. 

    Sal Galatioto e Nicholas Gancikoff, i due principali advisor del gruppo asiatico, rimangono estremamente ottimisti sul buon esito della trattativa e sulla possibilità di convincere Berlusconi a passare la mano una volta svelati i nomi dei componenti della cordata (si parla di 6-7 gruppi cinesi, tra cui Evergrande) e della composizione della futura governance del club rossonero. A proposito di Gancikoff, il Corriere della Sera si lancia addirittuta in una previsione che lo vedrebbe assumere l'incarico di nuovo amministratore delegato con competenze esclusivamente legate alla parte finanziaria, al marketing e allo sviluppo del marchio, lasciando ad Adriano Galliani le sole competenze sportive.

    In questa situazione, il mercato in entrata e in uscita procede a rilento, perchè ogni operazione andrà comunque comunicata e concordata ai possibili futuri proprietari e così sarà anche per la scelta dell'allenatore a cui affidare la squadra nella prossima stagione. Rimane congelata per ora la posizione di Cristian Brocchi, che resterebbe solo in caso di stop alla trattativa e con la permanenza di Berlusconi alla guida, mentre i vari Giampaolo, Montella ed Emery rimangono in lista d'attesa.

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