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  • Milan e Inter a 3,| Gasperini: 'Con me era un'eresia'

    Milan e Inter a 3,| Gasperini: 'Con me era un'eresia'

    "Che sorpresa, ora la usano entrambe le squadre di Milano".
    Gasp: "Con me la difesa a 3 era un'eresia".
    Storie simili, per Gian Piero Gasperini, quelle di Palermo e Milan. La classifica piange per entrambe a dispetto delle prestazioni. «Credo che il Milan abbia raccolto meno rispetto a come ha giocato — ammette il tecnico —. Un po' come il Palermo». Come simili sono anche i concetti tattici, perché la svolta di Allegri con la difesa a tre è un altro punto di contatto. Qualcosa che al Gasp all'Inter non è stata perdonata. «E' una bella svolta a Milano, per giunta su entrambe le sponde. Un'eresia fino a qualche tempo fa. E' il segno del calcio che gira. Un po' mi ha sorpreso».

    Al massimo - Il Palermo è reduce da tre pareggi consecutivi e quattro risultati utili di fila, ma deve ritrovare il feeling con la vittoria, nonostante ci sia andato molto vicino con Torino e Siena. «Il Milan non è certo come gli ultimi avversari che abbiamo affrontato, è di caratura diversa. A noi manca qualche punto, però dobbiamo avere la consapevolezza che la classifica alla decima giornata non è frutto di casualità. Abbiamo evidenziato delle cose buone, ma anche manifestato difficoltà. Dobbiamo provare a vincere anche contro il Milan per inseguire quei tre punti che ci garantirebbero il salto».

    Punto di forza C'è da risolvere il problema del gol a fronte delle tante occasioni create. «Il dato positivo è questo — continua il tecnico —: creiamo tanto e abbiamo raggiunto un buon equilibrio, che è la nostra forza. Dobbiamo solo sostenere di più la manovra d'attacco». Miccoli si è preso la responsabilità per avere fallito una palla gol importante a Siena, e vuole rifarsi col Milan. Gasperini lo difende, ma al tempo stesso lo incita a fare di più. «Non ha nessuna colpa. Col Chievo, per esempio, è stato straordinario. Non è mai di un solo giocatore la responsabilità. Deve dare un apporto superiore, deve stare bene, deve essere un giocatore che si fa trovare in attacco invece di giocare pochi palloni, deve recuperare la sua vivacità. Questo è quello che gli si può chiedere. Ed è un discorso che vale per chiunque faccia quel ruolo».


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