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  • Milan, Ibrahimovic deve dimostrare di essere il top player della dirigenza e fare la differenza

    Milan, Ibrahimovic deve dimostrare di essere il top player della dirigenza e fare la differenza

    • Gianluca Minchiotti
    Il giorno dopo Milan-Roma 0-1 è anche stato il giorno della partenza, alle prime luci dell'alba, di Gerry Cardinale, destinazione Stati Uniti. Prima di lasciare Milano, il presidente del Milan ha tracciato le basi per la prossima stagione, come vi abbiamo raccontato oggi: Giorgio Furlani resterà amministratore delegato (niente Damien Comolli, almeno per ora), Geoffrey Moncada e Antonio D'Ottavio saranno confermati nei ruoli di direttore tecnico e direttore sportivo.

    E POI C'E' IBRA - E poi c'è lui, Zlatan Ibrahimovic, il top player della dirigenza rossonera (anche se formalmente non ne fa parte). Nei prossimi mesi Ibra sarà chiamato a fare quello che ieri non è riuscito a fare in campo Rafael Leao, il top player della rosa del Milan: la differenza.

    Ibra, di cui Cardinale si fida ciecamente e che, per questo, ha ingaggiato come super consulente suo e di RedBird, finora è stato decisivo nel portare avanti la candidatura di Jovan Kirovski, che da direttore sportivo dei Los Angeles Galaxy in MLS arriva al Milan per occuparsi della formazione Under 23. 

    MERCATO E ALLENATORE - Ma dall'ex attaccante svedese ci si aspetta molto di più. Oltre che dire cose che abbiano un impatto mentale ed emotivo sullo spirito dello spogliatoio e sull'autostima dei calciatori, Ibrahimovic dovrà infatti anche elargire consulenze decisive sul mercato e sull'allenatore. All'interno di quello che sarà sempre e comunque un lavoro di squadra, insieme a Furlani, Moncada e D'Onofrio, la parola di Ibra avrà comunque un peso importante, sia per le scelte di Cardinale sull'autorizzare acquisti e cessioni, sia sulla decisione riguardo al tecnico, con Stefano Pioli ancora favorito per la conferma ma sotto esame, soprattutto dopo la sconfitta contro la Roma in Europa League.

    PALLA A IBRA - In un finale di stagione difficile, con la qualificazione alle semifinali di Europa League da conquistare con un'impresa in trasferta, e con una sconfitta nel derby da scongiurare a tutti i costi, per non correre il rischio di veder vincere lo scudetto all'Inter proprio quel giorno, e poi con un mercato nel quale, parola di Furlani, "il Milan non sarà timido", la palla ora passa al top player dei dirigenti: palla a Ibra.   

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    Utente vxl 323671
    Utente vxl 323671

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