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  • Milan-Kakà, Galliani non convince

    Milan-Kakà, Galliani non convince

    "Con Bojan si chiude il nostro mercato, è proprio un bel colpo. Non ci sarà nessun viaggio in Spagna per Kakà". Adriano Galliani nella serata di ieri senza grandi giri di parole ha dichiarato pubblicamente che dopo l'arrivo dalla Roma di Krkic la campagna acquisti 2012-2013 non prevede altri innesti. Non ci sarà il botto finale, non ci sarà nessuna grande operazione, non arriverà il grande colpo che fino a lunedì faceva rima con Kakà. Il "noto" fiscalista spagnolo si è espresso negativamente sull'ipotesi prestito, di prendere il brasiliano a titolo definitivo al Milan non passa minimamente per la testa e allora tanti saluti e grazie dell'interessamento.

    In tutta questa storia c'è però qualcosa che non torna. Un deja vu in quest'estate rossonera. Il fatto che Kakà in caso di cessione in prestito e ritorno a Madrid tra un anno non avrebbe gli stessi benefici, a livello fiscale, che ha con il contratto in vigore (figlio della legge Beckham), non è mai stato un mistero e non c'era bisogno di uno studioso o specialista per avere conferma. Il Milan da tempo è al corrente che per riportare Ricky a Milano serve un acquisto a titolo definitivo, magari in prestito con obbligo di riscatto spalmato in più anni. C'è poi da valutare la situazione di Kakà, ai margini del Real Madrid e voglioso di tornare a Milano, dopo i no a Russia, Cina, Usa e Turchia. Il brasiliano nei giorni scorsi ha attaccato Mourinho e nonostante la convocazione per il ritorno di Supercoppa spagnola in programma questa sera con il Barcellona non rientra nei piani del Real Madrid, soprattutto dopo l'arrivo di Modric. 

    C'è infine da considerare il fattore Berlusconi: Barbara nei giorni scorsi ha chiamato il padre Silvio per spingerlo a fare il colpaccio sul mercato, per i tifosi e l'immagine della società, in preoccupante calo negli ultimi mesi e ostacolo ad investimenti stranieri. Per ora non c'è nessun viaggio per Kakà, ma c'è ancora tempo per farlo.

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