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  • Tassotti: 'Avrei voluto allenare il Milan, assurdo che Maldini non sia in società'

    Tassotti: 'Avrei voluto allenare il Milan, assurdo che Maldini non sia in società'

    Dopo 36 anni tra campo, panchina e tribuna Mauro Tassotti (nella foto da amilan.com) ha rescisso il proprio contratto (in scadenza nel 2017) con il Milan e lasciato i rossoneri. In un'intervista rilasciata a La Gazzetta dello Sport Tassotti ha spiegato i motivi della scelta'addio e raccontato le emozioni al momento della comunicazione al Milan della propria scelta: "Mi sono sentito stranito e amareggiato. Mi è venuto il magone perché sono stati 36 anni indimenticabili. Avevo davanti Galliani che mi diceva ‘Se sei contento tu, lo siamo anche noi’. Sapeva che in cuor mio volevo tornare sul campo e io sapevo che loro non mi avrebbero ostacolato nonostante avessi un altro anno di contratto. Se c’è scappata la lacrimuccia? Ci sono andato molto vicino, ma sono riuscito a trattenermi. I tre ricordi più belli nel Milan? La vittoria della prima Coppa dei Campioni, l’ingresso a San Siro per la festa del primo scudetto e la mia ultima a San Siro, contro il Cagliari. Giocai a centrocampo".

    SOGNI INFRANTI - Parlando poi al Corriere della Sera Tassotti ha confessato di aver sempre voluto allenare il Milan e rivelato di avere avuto qualche problema con Clarence Seedorf nel 2014: "Qualche rimpianto c’è, perché di occasioni ce ne sono state tante e non mi è mai stata concessa l’opportunità. Evidentemente mi hanno sempre considerato un ottimo secondo. Seedorf? Ci sono state incomprensioni. Non sempre mi sono trovato a mio agio".

    GLI EX - Alla domanda sul perché in società ci siano pochi ex, Tassotti ha poi spiegato: "Tante volte io e i miei ex compagni ce lo siamo chiesti. Non so se è questione di capacità, perché Boban ad esempio ha un ruolo importante alla Fifa… Spesso si dice che non basta essere stati grandi campioni per avere i titoli per ricoprire ruoli da dirigenti. Può essere vero, però se a nessuno viene concessa l’opportunità di lavorare, non si può dimostrare il contrario. Io potrei anche aver voluto allenare il Milan, ma senza chance è dura confermare di avere le qualità per farlo. Comunque non voglio parlare di me: penso sia assurdo che Paolo Maldini, che ha un’immagine splendida in tutto il mondo, non abbia una posizione in società"

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