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  • Milan, la parabola discendente di una squadra che non fa più paura

    Milan, la parabola discendente di una squadra che non fa più paura

    • MK

    Milan-Atletico Madrid: 24 trofei in campo e un momento storico diametralmente opposto. Sarà un inedito assoluto l'ottavo di Champions, ma non per questo meno impegnativo a dispetto dei numerosi commenti post sorteggio. Certo, l'urna di Nyon non ha riservato il peggior avversario possibile ai rossoneri, ma a fotografare con estrema crudezza il momento del Milan è il commento degli addetti ai lavori, dei protagonisti, i giocatori.

    "Trovare il Milan? Perché no, sarebbe un bel match" ha dichiarato all'immediata vigilia sua maestà Zlatan Ibrahimovic. Concetto ribadito a più riprese da diversi interpreti tra cui proprio il centrocampista dell'Atletico Madrid, Gabi: "Speriamo di prendere il Milan, è la più abbordabile di tutte". Il tutto condito dai commenti velenosi su Twitter di tifosi di mezza Europa, come quelli del Bayern Monaco che all'account ufficiale del club avevano augurato di pescare la pallina rossonera. Eppure nell'urna secondaria di Nyon a far compagnia ad Allegri e compagni c'erano anche Zenit, Olympiacos, Bayer Leverkusen. No, il Milan era la scelta preferita dai più.

    Difficile pensare che nelle parole dei protagonisti ci fosse solo la voglia di giocare un match di prestigio con un avversario sì blasonato ma comunque ferito. Più plausibile sottolineare il periodo storico del Milan. Un crollo verticale dell'appeal europeo che fa riflettere quanto e più delle eliminazioni premature di Napoli e Juventus.

    Si è letto in questi giorni che a passare il turno sia stata la più "scarsa" delle tre italiane impegnate in Champions. Commento da bar, da tifosi, da passionali ovviamente. A certificare che il Milan non fa più paura però ci hanno pensato proprio i protagonisti. Per avere la controprova basterebbe fare un mini riassunto delle puntate precedenti, sentendo o leggendo le dichiarazioni di allenatori, dirigenti e giocatori prima e dopo i sorteggi dello scorso decennio. Basterebbe anche un video muto, i volti, lo sconforto abbinato alla pallina del Milan. Un'altra storia, opposta. Per i più piccini sul palcoscenico europeo il Milan è solo una nobile decaduta. Blasonata, storica, ma sempre decaduta. E da lì bisognerà partire perché siamo sicuri che anche per questo, per un orgoglio ferito, il vecchio cuore rossonero terrà alta la bandiera italiana e di Milano. Se la pelle sarà venduta, la base d'asta sarà molto molto alta. Parola di Dna.

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