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    Milanmania: io sto con Gattuso, è lui l'allenatore giusto per il Milan

    Milanmania: io sto con Gattuso, è lui l'allenatore giusto per il Milan

    • Carlo Pellegatti
    Io difendo Gennaro Gattuso. Leggo alcuni commenti negativi sul lavoro dell’allenatore del Milan, anche feroci. Io invece rilancio. Credo che il quarto posto, conquistato in queste prime quindici giornate, sia un risultato straordinario, figlio proprio della intelligente e coinvolgente  gestione del gruppo da parte di Gattuso, delle sue eccellenti conoscenze tecniche, del suo gioco sempre propositivo, della sua voglia di non mollare mai, in partita e in allenamento, un esempio per i giocatori. La rosa del Milan non è mediamente di altissima qualità, una rosa falcidiata poi dagli infortuni. Pochi avrebbero scommesso che i rossoneri, nel periodo più sfortunato, sarebbero riusciti addirittura a rimontare posizioni, soccombendo solo contro la Juventus. Grande merito dunque proprio a Gattuso, che ha cementato il gruppo, che dedica dodici ore al giorno a studiare, a capire, a vagliare. Se poi, come a Atene, i giocatori accusano distrazioni fatali, la colpa non è certo di Rino, che, anche in Grecia, non aveva alcuna alternativa importante e decisiva in panchina. Ha dovuto infatti fermarsi anche Borini, oggi una pedina significativa per la sua esperienza internazionale. 

    Milan comunque non fortunato, sia per le disgraziate decisioni dell’arbitro, sia per cinque o sei tiri, che hanno sfiorato i pali della porta greca. Ma la fortuna bisogna ammaliarla, coccolarla, adularla. Non è cosa da Milan, in questi ultimi anni. Tornando al calcio di casa nostra, anche le statistiche parlano a favore di Gattuso, secondo solo a Allegri in questo 2018. Nelle ultime sei stagioni, soltanto una volta il Milan aveva perso tre partite, nelle prime quindici giornate. Nello scorso  campionato, per esempio, i rossoneri erano stati battuti in ben sei occasioni. In questo dalle tre prime in classifica, a chiara dimostrazione di una ritrovata continuità. Veniamo a un punto dolente, i cambi. Non è un ritornello nuovo. Le stesse accuse di cambi troppo tardivi o sbagliati erano state portate a Ancelotti o Allegri, ma solo quando le cose non andavano bene. Certo, anch’io, seduto in tribuna a Atene, mi aspettavo magari che fosse sostituito Calhanoglu o Castillejo, piuttosto che Cutrone. Bisogna però ricordare che, contro la Roma, per esempio, i cambi conservativi avevano contribuito al successo finale del Milan. Anche su questo punto non esistono certezze assolute.  

    Insomma, per concludere, mi auguro per il Milan e i suoi tifosi che Gattuso conquisti la qualificazione in Champions League, magari regalando alla bacheca il trofeo numero trenta negli ultimi trentadue anni, meritando così la riconferma. Per buona pace di coloro che auspicherebbero l’arrivo di Antonio Conte. Le voci dall’Inghilterra lo danno però come primo candidato alla panchina del Manchester United, al posto del sempre più caduco Josè Mourinho. Ma solo a primavera se ne saprà di più! 

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