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  • Intermania: addio Milito, ma non per soldi

    Intermania: addio Milito, ma non per soldi

    • Cristian Giudici

    Diego Milito = gol = 3 punti. L'equazione nerazzurra è verificata: quando segna il Principe, l'Inter vince. In questo campionato è successo sempre così, 9 reti in 8 partite tutte vinte: Pescara, Torino, Fiorentina, Bologna, Sampdoria, Juventus (doppietta), Napoli e Chievo.

    Ieri sera, dopo il primo gol segnato nel 2013, Milito ha commentato così le voci di mercato su un suo possibile ritorno in patria: "Io sto benissimo qui all'Inter e intendo arrivare al termine del mio contratto nel 2014. Poi nel calcio può succedere di tutto, dipende anche da quello che vuole la società".

    Oggi il presidente Moratti ha commentato: "Pentito di non aver trovato un'alternativa all'altezza nel mercato di gennaio? Il fatto che Milito segni vuole dire che non ce n'è bisogno o almeno non è stato richiesto dal punto di vista tecnico e finché va bene Milito spero che duri ancora per tanto non ce n'è bisogno".

    Secondo alcune indiscrezioni, per restare a Milano il Principe dovrebbe accettare di spalmarsi l'ingaggio da 4,5 milioni di euro netti all'anno che, dopo l'addio di Sneijder, è lo stipendio più alto di tutta la squadra.

    In realtà a fine stagione Milito farà una scelta di vita, senza pensare ai soldi: a differenza di capitan Zanetti che resterà in Italia anche dopo aver appeso le scarpe al chiodo, il Principe vede nell'Argentina (dove il Racing Club di Avellaneda lo aspetta a braccia aperte) la sua vera terra e per questo tornerà a vivere in patria con la famiglia. Quest'ultima avrà un peso fondamentale nella sua decisione, anche perché il figlio Leandro inizierà la scuola proprio quest'anno.

    La partenza di Milito lascerà un grosso vuoto nell'attacco dell'Inter, che è già alla ricerca di un erede alla sua altezza: in questo senso il prescelto è il connazionale Icardi della Sampdoria. Giusto per restare in tema di scuola e di equazioni, gli uomini mercato nerazzurri sono chiamati a risolvere un problema complicatissimo con molteplici incognite sul futuro: il primo passaggio è centrare il terzo posto utile alla prossima qualificazione in Champions League, indispensabile sia in termini economici che di appeal nei confronti dei grandi giocatori.

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