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  • Mondiali 2010: stelle cadenti, esaltazione del collettivo e bomber operai

    Mondiali 2010: stelle cadenti, esaltazione del collettivo e bomber operai

    • MF

    Che si tratti del SuperBowl, delle Olimpiadi o dei Mondiali di calcio il discorso non cambia: il pubblico aspetta le stelle. Ogni inserto sportivo, ogni quotidiano e perfino quasi tutte le riviste di gossip e costume hanno immortalato sulle proprie copertine quei 4-5 giocatori su cio ricadeva la responsabilità di infiammare la rassegna sudafricana. A ruota sono arrivati i pubblicitari, che hanno utilizzato queste icone pallonare per ogni sorta di prodotto: dalle patatine ai doccia-shampoo, passando per rasoi e pacchi di biscotti.
    E' buffo, ma hanno sbagliato tutti! I campioni da copertina di Sudafrica 2010 hanno fatto un flop spaventoso. Il Pallone d'oro in carica, mister Leo Messi da Barcellona, ha chiuso senza un gol all'attivo e con un senso di frustrazione prima conosciuto. Qualche buona partita, qualche tiro sfortunato, ma niente di paragonabile alle magìe che deliziano il Camp Nou. Colpa del ct Diego Maradona? Forse, ma il dato non cambia, Messi ha fallito nel suo Mondiale, quello della consacrazione planetaria. Non va meglio sulla sponda madridista, visto che il carissimo Cristiano Ronaldo, fenomeno più mediatico, vche calcistico, ha fornito prestazioni piuttosto anonime sia nel girone che nell'ottavo di finale contro la Spagna. Il golletto rifilato alla Corea è una magra consolazione per il talento portoghese, forse troppo acerbo e solista per fare il capitano di una Nazionale. Il fallimento di Messi e C.Ronaldo non fa più rumore di quello di Kakà, unico fantasista scelto da Dunga nella sua Selezione.  Debilitato dai recenti infortuni l'ex milanista non ha onorato la 10 del Brasile, facendo rimpiangere il vecchio Ronaldinho e il giovanissimo Neymar. Con le tre stelle assolute eliminate prematuramente c'è pure Fernando Torres, che potrebbe vincere un Mondiale da spettatore. L'esposivo attaccante del Liverpool non ha contribuito minimamente alle vittorie iberiche ed è stato spesso sostituito durante le gare. Reduce da un infortunio e forse turbato dalle voci di mercato El Nino è stato oscurato da avversari e compagni, cosi' come i francesi Ribery e Gourcuff, il britannico Rooney e l'italiano Di Natale. La Spagna puo' invece rallegrarsi per le prestazioni di David Villa, che un po' come il Milito nerazzurro, ha guadagnato troppo tardi la ribalta mondiale, nonostante la valanga di gol nel suo palmares. A 29 anni puo' consegnare la Coppa agli spagnoli prima di lanciarsi nella nuova avventura con la maglia del Barcellona


    Il Mondiale sudafricano, pur imbottito di stelle senza luce, ha comunque offerto uno spettacolo interessante, grazie anche all'assurdo Jabulani. Il gioco di squadra di alcune Nazionali è stato gradevole: Giappone, Uruguay, Ghana, Cile e Paraguay hanno giocato bene, mostrando anche qualche solista interessante. Il collettivo granitico è sicuramente la chiave anche dei successi di Olanda e Germania, semifinaliste a sorpresa dell'edizione 2010.
    Gli orange hanno pochi uomini copertina (Robben,ndr) e tanti ottimi elementi. Sono ordinati, veloci e grintosi, un po' come Sneijder, prototipo del trequartista moderno, efficace e senza svolazzi.
    Incanta anche la Germania di Loew, che in attacco schiera Klose, l'ex ginnasta che il Bayern aveva messo in naftalina e Podolski, estroso cannoniere che rende solo nella sua Colonia. Miro Klose non è mediatico, non è bello ma è concreto e vanta 14 gol nelle ultime tre edizioni del Mondiale, il record-man è Ronaldo con 15. Le fortune di Loew passano anche per il piede educato di Ozil, talento puro al servizio della squadra e dai gol di Thomas Muller, mezza punta classe '89 che già fa impallidire il ricordi di Ballack.

    In conclusione mi associo ai colleghi che hanno scritto che un Mondiale senza star è bello comunque, forse anche di più...

     

     

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