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  • Montecalvo: 'Juve prendi Drogba o dos Santos'

    Montecalvo: 'Juve prendi Drogba o dos Santos'

    • Vincenzo Vitiello

    Fabio Montecalvo, presidente della WFM, World Football Management e della FM Communications, azienda che si occupa di comunicazione, di marketing internazionale e di consulenza verso società come ad esempio Arsenal e Real Madrid, in esclusiva ai microfoni di EuropaCalcio.it, ha analizzato il cammino e le prospettive di alcune squadre del massimo campionato italiano giunto quasi al termine del girone di andata:

    JUVE CAMPIONE D'INVERNO- La Juventus, con due turni di anticipo, si è laureata per la 26/a volta nella sua storia campione d'inverno nel massimo campionato italiano a girone unico. Potrà, il club bianconero riconfermarsi campione d'Italia al termine del campionato?

    "La Juve,  per il secondo anno consecutivo, è sulla buona strada per raggiungere di nuovo il titolo tricolore. Nel corso degli anni è stata molte volte protagonista da 'Campione d'inverno' per poi esserlo da titolare dello scudetto -afferma Montecalvo ai microfoni di EuropaCalcio.it- Credo che,  quest'anno,  la Juventus si sia anche completata un pò rispetto alla scorsa stagione anche se ha perso due volte rinunciando all'imbattibilità che l'aveva contraddistinta nello scorso anno . La Juve è una squadra costruita per vincere e credo, sempre di più, che ha un gruppo che si identifica nella leadership del suo allenatore Antonio Conte. Credo e confermo che abbia, sicuramente,  tutti i numeri ed è sulla buona strada per raggiungere lo scudetto. Nonostante le sue sconfitte, la squadra bianconera, ha un gap di vantaggio -superiore allo scorso campionato-  con dei punti in più sulla seconda e questo la favorisce, in termini di posizione in classifica, fino al termine del campionato".

    Giuseppe Marotta, pensa di completare un organico, già competitivo ad altissimi livelli, con l'acquisto di un top player in grado di far fare un ulteriore salto di qualità, alla squadra, in Italia ed in Europa. "Pronti a fare un colpo. Se dovesse capitare l'opportunità giusta non ce la faremo scappare": questo è quanto affermato dal dg bianconero.  E' probabile chiaro riferimento a Drogba?
    "Ho, a parte una conoscenza personale con Drogba, una considerazione molto positiva del giocatore. Credo che la Juve metterà a segno un colpo nella sessione del mercato di riparazione, definita tale per enfasi  etimologica del nome perchè la Juve non ha nulla da riparare. Nel mercato di completamento, sicuramente,  andrà a rafforzarsi ulteriormente. Credo che in questo momento, si esprimono delle considerazioni del tipo "Ma la Juve ha quattro attaccanti ecc. ecc. ",pareri popolari anche della tifoseria ,molte volte, apprezzabili che sono inversamente proporzionali a quelle che sono le considerazioni della società, come accade in un'azienda. La Juve quando dice "dobbiamo rinforzarci in attacco", secondo me, ha ragione. Proprio in virtù del raggiungimento di un traguardo come la Champions League -ed io quest'anno vedo i bianconeri sulla buona strada per il raggiungimento delle fasi finali- credo che un innesto di un giocatore come Didier Drogba,  con una grande esperienza internazionale, un calciatore di primo calibro che tecnicamente e tatticamente conosce il campo molto bene, una punta che fa goal, assist e  triangolazioni, sarebbe veramente un grande acquisto per la Juve. Un valore aggiunto di massima qualità che andrebbe a completare tutta la compagine. Credo  che la Juve completerà la forza dell'organico e se lo facesse con Drogba farebbe un'ottima scelta. Drogba oppure ...?Uno dei giocatori che, con il mio staff ho seguito,  è il messicano Giovani  dos Santos (classe 1989). Come mio suggerimento, direi, Drogba oppure  do Santos.  Il calciatore messicano non è proprio una prima punta ma alla Juve manca un vero numero 10. Con tutto il rispetto per Giovinco che più o meno interpreterebbe quel ruolo,  quando dico che manca un numero 10 mi riferisco ad un'identità di calciatore corrispondente ad un top player che sostituisca Alessandro Del Piero.

    CAPITOLO MILAN-  "Tutte le considerazioni che ho fatto sul Milan, nelle mie precedenti interviste, fino ad oggi si sono rivelate giuste perchè si è verificato tutto ciò che avevo detto:  in questo momento si rilevano crisi di gioco e di identità da parte di una squadra che, sicuramente, sarà in grado di rimontare. Vi sono delle squadre protagoniste assolute nei propri campionati che, magari, nei momenti di difficoltà danno il meglio in Europa ed è quello che ha fatto il Milan. Il valore aggiunto del Milan, a prescindere dal gioco, è stato proprio la presenza del presidente Berlusconi che da quando è andato ed ha ripreso a frequentare Milanello in veste di icona, immagine, fondatore, proprietario, presidente e soprattutto di coaching motivazionale, la squadra si è rianimata: sembra che abbia avuto dei rinforzi virtuali che, poi, hanno dato il valore aggiunto ai vari Boateng,  El Shaarawy e company nel raggiungere prestazioni importanti ma soprattutto risultati assolutamente positivi passare dalla parte destra della classifica alla parte sinistra -prosegue Montecalvo a EuropaCalcio.it- questo è stato un grande lavoro che, fino ad ora, nessuno è stato in grado di farlo perchè nel calcio il contesto motivazionale è un fattore fondamentale. Per saper gestire venticinque giocatori che guadagnano milioni di euro ci vuole solo una persona con cultura, preparazione e con una eccelsa forza interiore capace di trasmettere motivazioni che vanno al di la dei miliardi, e questo ha fatto Berlusconi. Quindi questo è, fino ad ora, il valore aggiunto, la performance e il riuscire a rimontare una situazione riferita ad una involuzione che si era presentata.  Pato, Robinho? non lo so cosa accadrà per questi giocatori. Per me Pato rappresenta un problema che il Milan dovrà gestire con la massima cura. Il giocatore è andato incontro ad infortuni che sono da attribuire alla struttura fisica che è in una fase di crescita. Pato è giovanissimo e, per quanto detto precedentemente,  è più vulnerabile nonostante la preparazione fisica che possa avere. Il Milan dovrà andare, assolutamente, sul mercato per portare due-tre rinforzi alla compagine.  I nomi più confacenti alla causa rossonera?  Non saprei.  Balotelli? Secondo me, Balotelli ha la voglia giusta per trasferirsi al club di via Turati ed ha sponsorizzato, più volte,  la sua simpatia per la squadra rossonera. Sono a conoscenza che balotelli stima molto Berlusconi ed il presidente stima il calciatore. Berlusconi è un uomo capace di convincere tutti a far parte del proprio gruppo. Se Mario andasse al Milan farebbe una grande scelta ed  avrebbe il suo definitivo espluà. Balotelli rappresenterebbe il vero valore aggiunto ed il top player dell'attacco che, in questo momento, servirebbe al Milan".

    LA ROMA DI ZEMAN -  La Roma di Zeman, pur offrendo gioco e spettacolo, è caratterizzata da alti e bassi oltre a dover mettere a frutto, in modo pragmatico e definitivo, le direttive dell'allenatore boemo. Cosa ne pensa al riguardo?

    "Innanzitutto rivolgo i miei complimenti personali a Francesco Totti che, veramente, rappresenta la squadra, la città, l'uomo, il giocatore che segna e fa segnare. Dobbiamo fare i complimenti a questo giocatore: è il vero leader. Non credo che i giocatori della Roma dovranno metter a frutto le direttive di Zeman: questa sarebbe la  'condicio sine qua non' per poter diventare una delle grandi squadre europee. Nulla toglie alla preparazione di Zeman perchè l'allenatore boemo è una persona, un tecnico molto intelligente che ha sfruttato la sua intelligenza nel calcio trasferendola sul campo. Da qui a dire che il suo gioco ed il suo modus operandi rappresentino questa  bacchetta magica... purtroppo, io non sono di questa corrente. Per la serie A, il suo modulo di gioco è leggero, debole e per quanto riguarda il suo grande gioco d'attacco dico che schiera sempre gli stessi giocatori -cosa che ha fatto sempre nelle varie squadre che ha allenato- In attacco gioca sempre con tre-quattro attaccanti  però sono sempre gli stessi come  negli anni '90 quando nacque il grande trio Signori-Rambaudi-Baiano. Alla Roma ha dovuto alternare i giocatori centocinquanta volte ... e poi Osvaldo si, Osvaldo no. Ha messo in dubbio, nel senso tecnico, De Rossi che è il secondo leader, dopo Totti, all'interno della squadra. De Rossi è uno dei migliori centrocampisti del Mondo. Mettendolo in discussione e mandandolo in panchina pur essendo il play maker del centrocampo giallorosso, si sente escluso. Queste scelte non fanno realizzare il team spirit che c'è alla Juve. la Zemalandia, a volte, può essere controproducente per una squadra. Dipende dai giocatori che gestisci. Se sono calciatori bravi, talenti da lanciare, allora credo che Zeman sia il tecnico ideale. Se sono giocatori di un grande club dove c'è una certa impostazione ed il livello di comunicazione è alto non so fino a che punto possa andare bene un allenatore come Zeman che, ripeto, è un buon tecnico ed una persona intelligente. Zeman ha Francesco Totti. Conosco bene Francesco all'interno della S.S.Roma e dico che è romano, è il vero leader della squadra -non la persona che fa le formazioni- è una garanzia, un'assicurazione sulla vita. Per avere un tecnico come Zeman bisogna avere Francesco Totti".

    NAPOLI ED IL CASO GIANELLO - La commissione disciplinare, riunitasi per la vicenda di calcio scommesse riguardante il caso Gianello, ha sanzionato la squalifica di Paolo Cannavaro e Gianluca Grava per sei mesi e, attribuendo al Napoli la responsabilità oggettiva per l'accaduto, ha penalizzato il club partenopeo con due punti in classifica. Cosa ne pensa della responsabilità oggettiva e della sanzione inflitta al Napoli a campionato in corso?

    "Sono assolutamente lontano e distante da queste decisioni. -afferma, con convinzione, Montecalvo a EuropaCalcio.it- Credo che a campionato in corso non si applichi una condanna del genere. Svolgo la professione di manager internazionale da otto anni e per tredici anni quella di detective privato. Sono molto esperto in materia calcistica. In Italia siamo molto ridicoli, si parla di responsabilità oggettiva, se...quando...ma...perchè...ma di cosa si stiamo parlando? Se in Italia fossimo in grado e se chi di competenza fosse in grado di condurre seriamente e veramente le indagini allora non avremmo alcun problema ma è inutile che continuiamo a parlare ed a dire cose che non c'entrano nulla oppure a fere considerazioni di vari tipo. Questo è il Paese dei balocchi. Se sono un presidente, pago centinaio di migliaia di euro il mio dirigente che è parte integrante della società e se il dirigente vende le partite, che significa responsabilità oggettiva? perchè io squadra devo pagare? Si devono condurre le indagini accuratamente ed a pagare deve essere la responsabilità soggettiva. Se il presidente di una società, invece, è palesemente coinvolto nella perpetuazione di un reato, allora la responsabilità oggettiva, ovviamente, ha senso .Non è certo semplice seguire trenta giocatori, varie società e dirigenti, Ci vorrebbe un servizio di intelligence per ogni club. Le indagini vanno effettuate con un criterio serio e professionale. Penso a calciopoli quando si è passati dal dire che qualcuno ha venduto le partite -e questo, per me, è una sciocchezza-  ad intercettazioni telefoniche su altri club che non sono state prese assolutamente in considerazione. Affermo che:  se andrò ad intraprendere il percorso parlamentare, avendo già rapporti con amici europarlamentari con i quali sono impegnato sulla proposta di un disegno di legge che vada a radiare, a livello italiano ed europeo, tutti i calciatori professionisti coinvolti, una volta accertata la loro responsabilità nell'essere stati attori, promotori di un reato in tutte le sue forme, verrà richiesta, per gli stessi, una radiazione sia a livello di federazione italiana gioco calcio che di UEFA con sequestro preventivo dei loro patrimoni. In Italia bisogna smetterla di fare i burloni, di prendere tre-quattro persone, puntarle e massacrarle per poi continuare, nel sottosuolo, a fare porcate. Si deve tirare un freno a mano se vogliamo cambiare questa Italia. Dobbiamo essere in grado di condurre le indagini seriamente, rendendo responsabili anche i pubblici ministeri che si abbassano a fare indagini che,  poi magari, provocano solo dei guai e problemi ad alcuni senza produrre i risultati che invece dovrebbero ottenere. Le indagini si fanno con squadre, team di Polizia Giudiziaria, condotte con gli attributi e che vadano dalla A alla Z fino in fondo oltre a farle per tutti.

    L'INTER DI STRAMACCIONI- l'Inter continua a non sfruttare le occasioni che si presentano, qualche volta, per accorciare le distanze dalla capolista Juve. Può essere considerata la vera anti-Juve?

    "Ho sempre detto che Stramaccioni ha grandi meriti. Essere un allenatore giovane e dare direttive al gruppo non è semplice poi ognuno di noi ha i suoi limiti. Anche Stramaccioni ha i suoi limiti Quello che ha potuto ha fatto, fino ad ora. All'inizio è riuscito a registrare la difesa della squadra, a farlo uscire dalla mancanza di equilibrio che caratterizzava il reparto poi, ovviamente, con il passare del tempo, sono venuti fuori i punti deboli del reparto difensivo. Milito, pur denotando le sue notevoli doti tecniche, attualmente non ha più la velocità, la progressione che aveva in passato? E' un ottimo giocatore, a me piace tantissimo. Gli anni passano per tutti e quindi anche per lui. Nei venti-trenta metri -sei-sette anni fa- aveva uno sprint, una performance eccelsa. Ora c'è l'ha al 50%. L'Inter è una buona squadra -sostiene Montecalvo ai Microfoni di EuropaCalcio.it-  Non è mai stata l'anti-Juve ed anche i dirigenti e lo staff tecnico della società ne sono coscienti. E' chiaro che all'interno di un'azienda, in un reparto tecnico, ognuno conosce bene quali sono le potenzialità del'impresa. Poi, puoi dare due-tre performance ma a lungo andare vengono fuori queli che sono i punti più vulnerabili. Anche l'Inter, quindi, ha l'esigenza di andare sul mercato. Credo che tutte le squadre abbiano questa esigenza perchè dopo cinque mesi ognuno capisce cosa manca all'organico. Guarin, schierato tra le linee? Forse il giocatore fa un pò il gioco che Perrotta eseguiva con Spalletti. Stramaccioni ha un'intelligenza tattica notevole e gli rivolgo i compimenti, poi è chiaro che la compagine è quella che è. Mi auguro che non reciti, come uomo d'immagine, quel pietosismo che l'Inter ha volte recita interpretando la parte di vittima  Mi auguro che resti sempre con il suo carattere, che parli sempre di tecnica e di calcio".

    LAZIO INCOMPLETA-  La Lazio è una squadra completa ma deve affidarsi agli undici uomini titolari non avendo una panchina adeguata. Qual'è la sua opinione in merito?

    "Lotito credo che sia un personaggio molto particolare ed, a volte, folkloristico. E' una persona che non guarda in faccia a nessuno, che ha il coraggio di fare delle scelte che rispettano la spending review, nel senso specifico del termine. E' così palese e leale da dire: signori, questi sono gli uomini, i ... cavalli a disposizione, vedete come riuscite mettere gli undici uomini in campo perchè devono essere quelli che possono e devono dare il maggiore risultato possibile -afferma Montecalvo a EuropaCalcio.it- Poi, nella compagine globale della rosa, vi sono degli innesti, giocatori al 40%, calciatori con poca esperienza ed altri che devono esordire. E' difficile fare quella produzione di comparto con quegli uomini e con quel rigore fiscale e finanziario: questo è un grande merito. La Lazio fa un gran lavoro sugli uomini con quel tipo di energie pianificabili,  per cui ogni risultato positivo che viene dal, rettangolo di gioco, viene preso con entusiasmo".

    FIORENTINA MINA VAGANTE-  La Fiorentina si limita ad essere una mina vagante capace di togliere punti a chiunque ma non riesce a fare ancora il salto di qualità. In itinere potrà diventare una grande realtà del calcio italiano?

    "Mi piace molto la Fiorentina. Importante è stata la scelta di Daniele Pradè. Il giovane ds viola ha fatto tanta gavetta, molta esperienza ed ora è arrivato il suo momento. Credo che, per la prima volta, si possa affermare: questa è la sua squadra.  E'  uno di quei casi -parlando in termini di soldoni- che un ds dice al suo presidente: dammi carta bianca, ti costruisco la squadra, me la voglio vedere tutto io. Pradè ha portato tutta la sua esperienza, maturata nella Roma, è riuscito a ricostruire un gruppo, in particolar modo, a centrocampo, che era lo zoccolo duro di quella bella Roma di Spalletti. Un centrocampo formato, tra gli altri, con  Pizzarro ed un Aquilani che rappresenta un punto molto importante per la Fiorentina e per se stesso avendo trovato un'identità da leadership che, ultimamente, gli mancava dopo la diatriba con il Liverpool ed il dai e vai in prestito con il Milan. E' un giocatore,  Alberto Aquilani, che merita un'identità come quella cha ha, ora, nella Fiorentina. A Firenze, si è ricostruito un gruppo -come quando iniziano alcuni cicli- affiatato, con la voglia giusta e con un grande motivatore che corrisponde al nome di. Vincenzo Montella. Il tecnico viola è l'uomo in più in campo in quanto giovane ed in possesso di notevole carattere, spessore e tanta esperienza. E' un uomo del Sud, come me, ed ha messo in campo tutta la sua esperienza tattica: è quel jolly del campionato ed è un altro giovane come Conte che sa farsi ascoltare dai suoi giocatori. Mi auguro che cresca. Sono d'accordo sul fatto che, in itinere, potrà raggiungere grandi risultati. La Fiorentina, secondo me, nel giro di due-tre anni e con interventi giusti, potrebbe ritornare alla conquista dello scudetto. Vorrei fare una notazione -conclude Montecalvo ai microfoni di EuropaCalcio.it- : il mio caro amico Giancarlo Antognoni, forse, meriterebbe un ruolo nella Fiorentina. Giancarlo è una bandiera di Firenze e del calcio italiano nel Mondo. E' una persona perbene. Questo è un mio invito alla dirigenza viola per dare la giusta visibilità a Giancarlo Antognoni: sarebbe un altro completamento dell'organico".


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