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  • Moratti:| 'Benitez è un grande maestro'

    Moratti:| 'Benitez è un grande maestro'

    Inter Channel: i 10 anni con Massimo Moratti.
    Come è nato, con quali obiettivi e con che missione continuerà a esserci. Inter Channel festeggia 10 anni d'età e il presidente Massimo Moratti racconta, in un'intervista esclusiva ai microfoni di Edoardo Caldara, la storia e lo sviluppo di un'idea che ha saputo rendere il canale tematico nerazzurro la voce e l'interprete una sola fede e di tante emozioni in ogni parte del mondo. Il sito ufficiale inter.it propone le dichiarazioni integrali del presidente nerazzurro.

    Presidente, Inter Channel compie 10 anni: che cosa pensava quando ha deciso di dare vita al canale tematico nerazzurro?

    "Ho sempre avuto fiducia in questo progetto. Innanzitutto, quando l'abbiamo pensato era un'idea abbastanza pionieristica e ciò faceva venire ancora più voglia di iniziarla, di arricchirla, di darne qualità. Poi, si trattava di un servizio per i tifosi, un altro aspetto importante che la società dovrebbe studiare spesso e continuamente in termini tali da tenere tutti i nostri supporters informati e vicini a quelli che sono i problemi del club. Per questo, era un'idea che mi affascinava e credo che la risposta sia stata positiva in termini di durata e di qualità, perchè, a differenza di altri canali tematici, mi sembra che Inter Channel sia sempre stato abbastanza equilibrato nel dare giudizi, non è mai stato un canale che abbia sparato esageratamente e sguaiatamente a favore dell'Inter".

    In realtà, il presidente avrebbe voluto che a volte avessimo 'sparato' di più in difesa dell'Inter...

    "(ndr.: sorride) Esattamente sì".

    In quale momento e perchè Massimo Moratti ha deciso di dare vita al canale tematico dell'Inter?
    "Come in qualsiasi altra attività, era importante trovare le persone che potessero iniziare e sviluppare questo progetto. Nel momento nel quale mi è stata esposta questa idea, ho pensato che fosse proprio il momento di non aspettare, di fare tante prove o vedere tante persone. Era necessario buttarsi e cercare immediatamente di entrare direttamente nel rapporto con i tifosi, in quello che poteva essere l'obiettivo di questo canale e cioè essere vicino a loro. Non è stata una decisione sofferta, tutt'altro, come tutte quelle che hanno una buona riuscita è stata rapida. Spesso, più le decisioni sono sofferte, più si ha ragione di soffrirle".

    La scelta di inserire una televisione all'interno di un centro sportivo è stata, al tempo stesso, un bell'azzardo e una scommessa: voleva dire rompere delle regole di privacy, di riservatezza o comunque significava inserirsi a livello comunicativo in un mondo che tende a chiudersi come quello dei calciatori.

    "Sì, ma fortunatamente non ho mai trovato nessuno che esagerasse in questo senso mettendomi in condizioni di dover cambiare idea. Magari, essendo una decisione presa dal presidente, nessuno si permetteva di dire altro, ma credo di più che ci si affidasse soprattutto alla discrezione e all'intelligenza di chi era qui per far sì che fosse sì presente, ma non invadente. E per i tifosi valeva il fatto di vedere gli allenamenti, questa era la novità, o di avere immediatamente una notizia, quindi era necessario essere proprio qui, accanto alla squadra".

    Nel calcio del passato era impensabile l'idea di accendere le telecamere sugli allenamenti e sulla vita sociale dei giocatori tutti i giorni...

    "Il calcio è spesso protagonista di questo tipo di situazioni, cioè ha dei tabù che non sono tabù e che basta rompere per capire che tutti seguono quello che hai fatto. Questo accade perchè molte volte la tradizione viene presa come positiva, invece è soltanto un fatto di abitudine a fare in una certa maniera. Basta fare le cose diversamente e gli altri ti seguono oppure le si fa tutte nella stesso modo. Non ho mai sentito come un tabù il fatto di non entrare nella vita della squadra, anzi credo sia meglio perchè altrimenti si vive di pettegolezzi, invece così si può vivere direttamente la storia dei calciatori che non hanno nulla da nascondere quindi tutto funziona".

    Gli allenatori sono stati e sono molto importanti nel processo di vita di Inter Channel perchè sono inevitabilmente lo spettacolo aggiunto. Roberto Mancini è stato molto bravo nella collaborazione, José Mourinho era un fenomeno mediatico, Rafa Benitez ha grande discrezione, ma anche grande capacità e affabilità comunicativa.

    "Credo che Benitez abbia anche una dote particolare cioè la capacità di insegnare, di saper creare un particolare approccio con chi ha di fronte e questo lo mette in condizione di parlare con molto buon senso, molta qualità e credo sia una bella dote quella di trasmetterti il suo patrimonio. Questo può essere un vantaggio per Inter Channel perchè le sue interviste sono assolutamente interessanti: Benitez è uno che ci sta a raccontare le cose per come sono realmente".

    Quello dei canali tematici è un fenomeno sviluppato anche dal resto dell'Europa ed è ancora in espansione. Forse deve solo raggiungere ancora il Sud America, ma ci sono anche i mercati enormi dell'Oriente...

    "Recentemente sono stato e tornerò in Medio Oriente e ho visto che il calcio suscita un interesse fenomenale. Vi racconto un piccolissimo episodio: mi è capitato all'una di notte di andare a comprare un pacchetto di sigarette, mi scuso di questo, e ho visto un bambino che entrando nel supermarket mi guardava insistentemente. Ho sperato lo facesse perchè ero vestito in modo diverso, invece dopo 5 minuti, era pieno di bambini. Questo significa che seguono tantissimo il calcio, ne conoscono i protagonisti e hanno bisogno, esigenza e voglia di conoscerlo ancora più a fondo e farne parte costantemente. È un mondo che noi teniamo sempre in considerazione come fosse un universo che ha le notizie solo in un secondo momento, invece seguono tutto in maniera molto diretta, quindi bisogna rispettarlo molto e saperci entrare ancora più a fondo. Sono convinto che  con il canale tematico, noi possiamo far molto così come molto può essere fatto con gli altri sistemi ancora più moderni, internet innanzitutto, che potranno realmente dare tutto ciò che è necessario perchè queste popolazioni abbiano più informazione".

    La scelta di Sky come partner tecnologico nel rilancio del canale dopo i primi dieci anni è stata una scelta importante...

    "Chiaramente c'è stata una certa concorrenza nel cercare di associarsi al canale nerazzurro. Devo dire che Sky è per noi qualcosa di nuovo, al quale mi affido con molta fiducia perchè ne conosciamo la qualità che è notevole. Ciò che chiedo è che, anche da parte loro, ci sia altrettanto entusiasmo quanto ne abbiamo noi".

    Il futuro di Inter Channel dovrà essere ancora più importante, ma anche più impegnativo. Dovrà cioè seguire un po' il discorso che lei ha tracciato per la squadra: "Abbiamo vinto molto, ma non bisogna sedersi su questi successi".

    "Tutta la società, non soltanto il canale, dovrà dimostrarsi all'altezza della maggiore popolarità o meglio della maggiore qualità di popolarità che attualmente abbiamo in seguito alla vittoria della Champions League e della tripletta. È la società che in questo momento deve alzare assolutamente il livello di qualità, di rapidità, di comprensione del mercato per poter competere. Resta anche la competizione a proposito di chi è in grado di dare meglio una notizia, quindi credo che il canale avrà il destino che spetterà a tutte le parti della nostra società, da quella commerciale a quella finanziaria, dal settore giovanile a Inter Campus. Forzatamente, dobbiamo adeguarci e forse andare anche più velocemente per anticipare quella che è la reale qualità che ci segue sotto il profilo della notorietà nel mondo".

    Massimo Moratti ha dato vita al canale dell'Inter, ma è anche abbonato?

    "(ndr.: sorride) Certo che lo sono. Ogni tanto mi capita di non riuscire a vederlo e penso che sia scaduto l'abbonamento, invece la colpa è solo di un televisore che funziona male. Sono abbonato e mi diverte sentire degli amici, persone serissime che hanno impegni importanti e rilasciano interviste serie sui loro mestieri che poi raccontano che alle due di notte sono lì a guardare Inter Channel per capire esattamente che cosa è successo durante la giornata. Questo vuol dire che noi dobbiamo proprio essere amici dei nostri abbonati perchè loro lo sono".

    Buon compleanno presidente, a lei e a Inter Channel..

    "Buon compleanno a tutti voi".
     


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