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    Mourinho incorona 'mister Chiellini': non è il più bello, ma oggi è il più forte

    Mourinho incorona 'mister Chiellini': non è il più bello, ma oggi è il più forte

    • Nicola Balice, inviato a Manchester
    “Mister Bonucci e Mister Chiellini potrebbero tenere un corso universitario ad Harvard su come si difende, davvero...”: testo e musiche di José Mourinho. Uno che non parla mai a caso, sotto ogni punto di vista. Esaltare prima di tutto i due difensori centrali bianconeri, infatti, gli serve anche per far capire come il suo Manchester United non abbia solo subito contro la Juventus. O almeno Mourinho ci prova. Detto questo, se la prestazione di Old Trafford serviva soprattutto a Leonardo Bonucci per ritrovare la dovuta fiducia dopo i tanti (troppi) passi falsi di questo inizio di stagione, per quel che riguarda Giorgio Chiellini l'incoronazione di Mourinho arriva a confermare uno status da numero uno assoluto per quel che riguarda la specializzazione in marcatura. Certo, ci sono difensori centrali più completi, più abili e puliti in fase di impostazione, più belli da vedere. Ma concreti come Chiellini, più difficili da saltare di lui nell'uno contro uno (con e senza palla), è francamente impossibile o quasi trovarne. E un po' come avvenuto con Andrea Barzagli, anche per Chiellini l'età non sembra un limite ma un ulteriore certificato di garanzia: ogni anno che passa, lui sembra più forte.

    STOPPER – Una domanda ronza nella testa di tifosi e addetti ai lavori da sabato pomeriggio: se ci fosse stato Chiellini, il Genoa avrebbe segnato in quella maniera? Ecco, la riprova non può esserci, ma la sensazione concreta è che la risposta possa essere una ed una soltanto: no. Difficile immaginare Chiellini fermo a guardare la palla (non) uscire, difficile immaginare Chiellini fermo in area di rigore a guardare i movimenti degli avversari davanti a Szczesny. La sua importanza poi va ben oltre gli equilibri difensivi della Juve. “Chiellini ragiona già da capitano, ma la Juve i capitani li ha”: così Claudio Ranieri commentava la sua voglia di leadership a inizio della sua prima stagione in bianconero, era l'estate del 2007 e non mancava un certo tono polemico. Ma l'indole è sempre stata quella, da gladiatore e da trascinatore. Crescendo e maturando ora è arrivato a 34 anni a poter essere il capitano, vero e designato, di quella che potrebbe davvero essere la Juve più forte di tutti i tempi. Con al centro della difesa lo stopper forse più forte al mondo.

    @NicolaBalice
     

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