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  • Corbo su Mazzarri:| 'Uomo di fede e non di ragione'

    Corbo su Mazzarri:| 'Uomo di fede e non di ragione'

    • Vincenzo Vitiello

    ‘’Quella del Napoli è una vera crisi. E’ cominciata il 9 febbraio a Roma con Lazio-Napoli’’, a parlare è Antonio Corbo, giornalista di Repubblica ed attento osservatore dei fatti di casa Napoli, che ha rilasciato una intervita Esclusiva ad EuropaCalcio.it, in cui ha commentato il momento della società del presidente De Laurentiis, ed altri temi legati allo sport ed alla vita quotidiana della città partenopea.

    Salve Sig. Corbo, cosa sta accadendo al Napoli?
    ‘’Che sia in atto una crisi è stato captato perfettamente e lucidamente dai tifosi e da alcuni giornalisti. Non è stato capito, non è stato ammesso, non è stato in qualche modo accettato dall’allenatoreMazzarri che ha continuato, essendo uomo di fede e non di ragione, a credere nella resurrezione nei suoi uomini ormai stanchi e logori. Il tecnico si è ritrovato con una squadra spenta ed incenerita dalla stanchezza che però quanto prima si riprenderà, forse già a partire dalla gara con l’Atalanta’’.

    Forse la cartina di tornasole del momento del Napoli è Edinson Cavani. Il Matador è sempre generoso, ma stanco e nervoso, e le voci su un suo possibile futuro lontano dalla maglia azzurra sono molte e, forse, inevitabili. E’ possibile che le ultime prestazioni di Cavani siano influenzate dalla sua intima consapevolezza che questi siano i suoi ultimi mesi al Napoli?

    ‘’Io credo che Cavani possa restare a Napoli per molto tempo, questo se avesse la certezza di avere intorno a se una squadra importante. Purtroppo il Napoli non da questa impressione, questa certezza, e il Matador, che si sente nato per vincere, comincia a dubitare del valore effettivo di questa squadra, e sulla voglia e la mentalità vincente di chi lo circonda. Quella che si vede oggi inCavani è la nostalgia del futuro, da qui, come lei diceva, quella consapevolezza che questi possano essere i suoi ultimi giorni a Napoli. A me dispiace, perché ad un sudamericano non può non piacere la nostra città. Ripeto, un solo modo c’è per trattenerlo: dargli la certezza che questo club abbia la mentalità vincente, quindi occorrono calciatori di grande personalità ed un allenatore che invece di raccontare le glorie del passato pensi a vincere le partite’’.

    Il contratto del tecnico Mazzarri è in scadenza e tutte le discussioni sul rinnovo sembrano essere rimandate al termine della stagione. Quanto pesa, secondo Lei, questa situazione di incertezza sul rendimento attuale del Napoli?

    ‘’Quella di Mazzarri è una storia molto imbarazzante, che non si è mai vista da nessuna parte. L’allenatore in scadenza di contratto deve meritarsi la riconferma con le vittorie, i successi ed un comportamento ragguardevole. Il tecnico si comporta bene, ma il fatto che mette sempre al centro del discorso il suo contratto è un problema per il Napoli. E’ il problema. Tanti allenatori hanno il contratto in scadenza e non creano nessun problema. Io penso che una squadra importante possa sopravvivere anche all’addio di un allenatore. Mi auguro che De Laurentiis e Mazzarri trovino una conciliazione, una firma su un contratto chiaro, non dal punto di vista economico, ma sui programmi. Non discuto i programmi, un giornalista non ha il diritto di infilarsi nelle faccende della società e dell’allenatore. Io auspico chiarezza, nel senso che se la società vuole perseguire l’obiettivo di vincere con i giovani, è giusto che l’allenatore si adegui ai programmi. Se la società vuole vincere subito con calciatori collaudati è giusto che l’allenatore si adegui immediatamente. Continuando sull’equivoco che Mazzarri boccia i giovani, e l’ultimo che rischia di essere bruciato è Insigne, dopo che il tecnico ha bocciato anche Verratti, fa rischiare di ritrovarsi con altri acquisti come Donadel. Dall’altra parte abbiamo, invece, chi prova con i giovani, ovvero De Laurentiis, che non avendo esperienza e fortuna si ritrova con Vargas e Chavez’’.

    Quindi, secondo Lei, è proprio questa la pietra dello scandalo: l’inconciliabilità fra il modo di pensare ed agire del presidente De Laurentiis ed il punto di vista del suo tecnico…

    ‘’Non so se è la pietra dello scandalo, io auspico solo che siano d’accordo sui programmi. Basta decidere: vogliono una squadra di giovani che vinca piano piano nel tempo o una squadra di anziani che possa subito lottare per qualcosa di importante? Bene, stabiliscano quale fra questi è il programma migliore, lo concordino e poi, in un secondo momento, si mettano d’accordo sul contratto. I soldi, secondo me, vengono dopo la chiarezza sui programmi’’.

    Mazzarri nella sua esperienza a Napoli ha mostrato anche tanti limiti: sfrutta fino allo sfinimento sempre gli stessi uomini, quindi gestisce male il doppio impegno quando ha anche le competizioni europee, e legge male le partite e, spesso, adotta contromisure tattiche con colpevole ritardo. Secondo Lei, un allenatore che ha tutti questi limiti potrà mai essere, a Napoli o altrove, l’allenatore di una squadra con ambizioni da top team, una squadra che abbia l’intenzione di primeggiare sia in campionato che in Europa?

    ’Questo va dimostrato. Bisogna vedere cosa farà Mazzarri in un club diverso dal Napoli. C’è da dire che a Napoli è tutto più facile perchè i tifosi sono molto legati alla squadra e tollerano anche qualche passo falso. In una delle squadre importanti, di una metropoli come Napoli, i tifosi sono più esigenti e la stampa è molto più pungente’’.

    Comunque, è probabile che Mazzarri abbandoni la panchina partenopea fine stagione. Noi di EuropaCalcio.it, abbiamo raccolto delle indiscrezioni e possiamo asserire che con buona probabilità il Napoli è interessato a due tecnici per l’eventualità della sostituzione del tecnico toscano: Francesco Guidolin e Rolando Maran. Come vedrebbe questi due tecnici sulla panchina azzurra?

    ‘’Tutti gli allenatori possono essere delle ottime scelte. Io ricordo che Ferlaino indovinava sempre la scelta dell’allenatore. La società è grande quando sa scegliere bene l’allenatore. Ferlaino inventò Vinicio pescandolo a Brindisi, inventò Marchesi dopo averlo pescato nella vicina Avellino e inventò Bianchi che pescò a Como. Quindi non è detto che il prossimo allenatore del Napoli, nell’eventualità che vada via Mazzarri, debba essere un’allenatore gia noto, gia forte, gia collaudato sulla panchina. L’idea è di trovare un tecnico che abbia, a livelli un tantino più bassi, dimostrato il suo talento, la sua continuità e la sua voglia di vincere, e sarebbe giusto poi portarlo ad un gradino più alto, quello del Napoli, dove potrebbe esprimersi con maggiore freschezza’’.

    Probabilmente il Napoli necessita, oltre ad un tecnico vincente, anche di una struttura societaria migliore di quella attuale. Il club azzurro non ha mai dato l’impressione di avere una organizzazione societaria assimilabile a quella di un grande club. Crede che sia possibile, in un futuro non troppo lontano, la presenza, fra la presidenza e lo staff tecnico, di una figura che possa essere più incisiva dell’attuale Direttore Sportivo Bigon?

    ‘’Bigon è un giovane professionista ed è anche un ragazzo perbene. Ma stiamo parlando sempre di un giovane e di un ragazzo che non avendo un passato nel mondo del calcio, ne come calciatore, ne come dirigente di un grosso club, ovviamente si piega alla personalità del presidente e dell’ allenatore. Le grandi squadre si costruiscono quando ci sono presidenti che sanno esercitare bene il loro ruolo e quando ci sono dei bravissimi manager, quelli che riescono a prendere i calciatori giusti Io non dico Bigon, dico l’ufficio acquisti del Napoli, ha comprato una cinquantina di calciatori per 130 milioni, mi dicono, negli ultimi anni, ma poi durante Napoli-Juventus c’era in campo fra i titolari solo un calciatore nuovo’’.

    Dov’è l’errore secondo Lei?

    ’L’errore va ricercato fra chi non sa comprare i calciatori sebbene li paghi un alto prezzo e l’allenatore che forse non sa rinnovare la sua struttura’’.

    Nel modo in cui è impostata la società ,quindi, potrebbe trovare spazio un manager sul modello di Corvivo, l’ex dirigente della Fiorentina? Per intenderci, potrebbe lavorare nel Napoli un dirigente che voglia un pò l’esclusiva delle scelte di mercato?
    ‘’Io non conosco Corvino, quindi preferisco non dare giudizi. Potrei parlarle di Moggi della Juventus, di Sartori del Chievo, del grandissimo Lo Monaco, ex Catania che non è stato fortunato a Palermo, di Leonardi del Parma, di Pradè della Fiorentina che non conosco personalmente ma dalla campagna acquisti condotta e dai risultati avuti mi sembra un manager molto capace’’.

    Ma secondo Lei, i nomi che mi ha fatto non andrebbero a cozzare con la personalità del presidente De Laurentiis?

    ’Aurelio De Laurentiis è un grande presidente. E sono sicuro che sarebbe il primo a complimentarsi ed a rallegrarsi del fatto di avere accanto a se un grande manager. Il patron azzurro ha un carattere difficile come tutti i grandi capitani d’industria, ma la sua cultura d’impresa lo porta ad apprezzare i collaboratori migliori. Quindi sono sicuro che De Laurentiis apprezzerebbe la presenza al suo fianco di un grande manager. E poi chi dice che non possa diventarlo Bigon, a patto che diventi il vero direttore del Napoli svincolato dal carisma e dall’eccessivo rispetto nei confronti di Mazzarri’’.

    Restiamo sull’ argomento società. Senza andare troppo indietro nel tempo, e riferendoci solo alle ultime sessioni di mercato, l’impressione è che il presidente De Laurentiis sia poco interessato ai titoli sportivi in luogo di una esasperata stabilità economica. Lei come si pone davanti a questa considerazione?

    ‘’Considero questa impressione poco fondata perché il Napoli gode di un bilancio eccellente, è tra le prime venti società d’Europa per fatturato e fra le prime 4 in Italia, ed è contemporaneamente al secondo posto in classifica. De Laurentiis pensa ad entrambi gli obiettivi, quello sportivo e quello economico. I risultati tecnici sono la conseguenza del bilancio sano’’.

    Vorrei parlare con Lei dello Stadio ‘San Paolo’. La sua struttura è fatiscente, il manto erboso è stato rizzollato 2 volte negli ultimi sei mesi, il Comune ed il Napoli si rimpallano le responsabilità ed ogni questione è oggetto di contesa. Secondo la Sua opinione, da questa situazione si esce costruendo uno stadio nuovo, che ad oggi appare un’utopia, o c’è qualche altra soluzione?

    ‘’Bisogna chiedere un finanziamento ad una banca, migliorare le struttura e rendere più adorno l’impianto e dotarlo di servizi non degradati come quelli attuali. Non credo alla costruzione di uno stadio nuovo, anche perché non si saprebbe cosa farsene del ‘San Paolo’. Oppure bisogna aspettare una nuova Amministrazione comunale perché abbiamo visto che questa in carica, non volendo definirla deludente, la definisco sfortunata. Con questo Sindaco e questa Giunta, ne stanno accadendo di tutti i colori, quindi evidentemente è solo una questione di sfortuna. Non ci resta che aspettare qualcuno guidato da una buona stella’’.

    Quindi Lei non crede che De Magistris sia il sindaco adatto per far rinascere lo sport in questa città…

    ‘’Prima di salvare lo sport bisogna salvare Napoli, e niente è stato fatto finora. Non solo dal Sindaco, ma anche dalla stessa gente. Napoli è governata male ma è anche una città nemica di se stessa. E’ la città che si rende ingestibile, per via della società civile, coi suoi soliti giri. Napoli andrebbe difesa da quella che Marotta, presidente degli studi filosofici, definiva la borghesia lazzarona’’.

    Mi dice il primo sentimento che ha provato appena ha appreso la notizia dell’incendio in cui è rimasta distrutta ‘La Città della Scienza’?

    ’Ho provato un sentimento diverso da quello provato da molti altri, che subito hanno pensato alla ricostruzione. La mia prima reazione è stata: chi si è macchiato di una condotta omissiva, ovvero che ha commesso un reato di omissione, nella vigilanza di questo gioiello della cultura. Vorrei sapere chi non ha saputo vigilare su ’La Citta della Scienza’, chi ha consentitocce una struttura interamente in legno prendesse fuoco in un baleno senza un minimo di reazione da parte di un impianto antincendio. ‘La Città della Scienza’ è stata gestita male e vigilata peggio. Prima di sapere come ricostruire bisogna sapere a chi affidare la ricostruzione e chi sarà ad organizzare il tutto. E chi sarà dopo a gestire senza che i dipendenti aspettino per un anno prima di ricevere lo stipendio e senza che i fornitori aspettino in eterno i soldi che gli spettano, e chi riesca a garantire che questo gioiello torni ad essere visitato’’.

    In chiusura le chiedo un commento sul susseguirsi, ormai con cadenza fittissima, dei cori razzisti indirizzati verso i napoletani dagli stadi soprattutto del nord. Ultimo teatro di questi comportamenti vigliacchi è stato lo ‘Juventus Stadium’ di Torino domenica scorsa. Si sono uditi cori che inneggiavano al Vesuvio e contro Balotelli. La Giustizia Sportiva sembra non voler intervenire per mettere fine e/o sanzionare in maniera dura questi comportamenti. Lei cosa pensa in merito?

    ‘’Chi si macchia di queste stupidaggini, di questi comportamenti beceri ed idioti non merita nemmeno la sanzione, la multa. Meno se ne parla e più facilmente questi inutili imbecilli ospiti degli stadi spariranno. Credo che il silenzio potrà battere la loro maleducazione, la loro ignoranza, la loro idiozia. Il silenzio come una coltre di cenere. Facciamo prevalere l’intelligenza contro l’idiozia volgare. Diceva un politico che io stimo: uno sbadiglio li seppellirà’’.

    Non possiamo sapere il nome di questo politico?
    ‘’Un abbraccio, buon lavoro’’. Così chiude Antonio Corbo per EuropaCalcio.it


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