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  • Napoli: ecco il tuo centrocampista ideale

    Napoli: ecco il tuo centrocampista ideale

    • Pierpaolo Marino
    Oggi, "Il Mattino", quotidiano di Napoli per eccellenza, nel pezzo di mercato dell’ottimo Pino Taormina, dichiara in pole position per il centrocampo del Napoli, l’acquisto di Hector Herrera del Porto.

     Il 19 ottobre scorso, il giorno dopo la vittoria del Napoli con la Fiorentina, ero come tutti i miei lunedì da opinionista, alla trasmissione “In casa Napoli” negli studi di “Piùenne”, l’emittente Campana dell’amico Massimo Abate. Nel cuore del programma, quell’astuto giornalista, anchorman ed “animale” televisivo di Michele Plastino, con un ghigno beffardo, improvvisamente mi interrogò: “Pierpaolo, se ora fossi ancora dirigente del Napoli, chi prenderesti a gennaio per rinforzare questa squadra che è già fortissima?”. Di fronte avevo i faccioni esterrefatti ed incuriositi di Xavier Jacobelli e Massimo D’Alessandro, che mi fissavano con soddisfazione. Rimasi tramortito, come colpito da una fucilata in pieno petto. Dopo un istante di smarrimento, cercai di riordinare velocemente le idee, per non cavarmela con la solita risposta diplomatica, che non avrebbe interessato nessuno dei telespettatori. In un attimo mi frullarono nel cervello, quasi fosse un motore di ricerca, tutte le visionature tecniche recenti e le opzioni possibili. Dopo un colpo di tosse, sparato lì per prendere ancora un secondo di tempo, decisi di seguire il cuore e di consigliare ruoli e giocatori, con sincerità, come mi suggeriva l’istinto. Cliccate questo link per scoprire quale fu la risposta.

    Hector Herrera, centrocampista messicano nel meglio della gioventù, venticinque primavere, l’età in cui un calciatore profonde il meglio di sé stesso da un punto di vista tecnico e muscolare, è un vero e proprio moto perpetuo. Con il suo viso un po’ Inca e un po’ Indios, che si ingrugnisce quando contrasta, con veemenza, gli avversari, combatte come un gladiatore in ogni parte mediana del campo. Non è altissimo ma ben strutturato, con i muscoli distribuiti generosamente sulla cassa toracica. Lo vedi combattere per conquistare il pallone, con ottimi risultati in un duello aereo a centrocampo e subito dopo apparire fulmineamente quindici metri più avanti, per accompagnare la fase offensiva. Herrera è un maestro dell’arte di attaccare gli spazi, infilandosi anche nell’area di rigore, come un inarrestabile incursore. Il messicano quando si proietta col pallone nella retroguardia avversaria, diventa guizzante come un’anguilla, tanto da sbucare sorprendentemente, palla al piede, dai più ingarbugliati ingorghi di traffico, anche nelle vicinanze della porta nemica. Quando lo vedi fare questi slalom, ti viene immediatamente voglia di benedire chi, in Messico, gli ha trasfuso quella sua sopraffina tecnica di base, che gli permette quegli ineguagliabili show. Il buon Hector si muove, con eleganza, nel settore più nevralgico del campo, governando con la massima serenità entrambi i piedi. Questo gli consente di dettare, con autorevolezza e semplicità anche i ritmi e i tempi di gioco della sua squadra. Quando, con puntualità pari alla grinta, riconquista il pallone, con impressionante frequenza, immediatamente alza la testa, usando gli occhi come dei radar, per dirigere il suo lancio preciso e calibrato. La sua partecipazione alla fase offensiva ne completa la duttilità, rendendolo un giocatore moderno e utilizzabile in tutti i settori del centrocampo. Insomma Herrera è un clone di Hamsik, per senso del goal, attacco degli spazi e tiro potente, ma somiglia tantissimo ad Allan, per l’invidiabile dinamismo e per la capacità ed i tempi di recupero palla. Un jolly prezioso per qualsiasi allenatore, in particolare per il modo in cui Sarri sta concependo e organizzando il Napoli di oggi. Se davvero dovesse arrivare a Napoli, sarebbe un altro fantastico interprete di centrocampo, di quella magnifica sceneggiatura, che sta diventando per De Laurentiis questa memorabile stagione partenopea.

     

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