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  • Napoli prepara la notte:|Città nel pallone per la Juve

    Napoli prepara la notte:|Città nel pallone per la Juve

    Oggi mezza giornata, per i dipendenti comunali che lavorano allo stadio San Paolo. A Walter Mazzarri è venuta la fissa delle spie e sta chiedendo che vadano tutti quanti a casa prima, per sgombrare il campo alla blindatissima rifinitura degli azzurri. Lontano dall’inespugnabile bunker di Castel Volturno, circondato da steward e teloni anti binocolo, il sospettoso allenatore del Napoli non si sente evidentemente al sicuro. Ma il sopralluogo top secret a Fuorigrotta è un’esigenza, per la squadra: c’è infatti da testare il nuovo manto erboso, piantato a tempo di record per la super sfida di domani sera contro la Juve. De Laurentiis non ha badato a spese e ha fatto arrivare le zolle dal migliore vivaio del Nord Est: 200 mila euro sull’unghia, anche per non sfigurare sotto gli occhi di mezzo mondo. Le tv straniere che trasmetteranno in diretta la partita sono una ventina, tra cui ESPN, Al Jazeera e Canal Plus. C’è in palio una fetta di scudetto. Al San Paolo non capitava da un bel po’: per l’esattezza da 23 anni. E il blitz in città di Maradona ha dato un’altra spolverata all’amarcord, anche se Dieguito è ritornato a Dubai e non vedrà dal vivo la partita. Prima di andarsene ha dato la carica alla sua ex squadra, però. «Il Napoli può vincere: è sicuro». E ha sfidato i chili in sovrappeso e la forza di gravità per fare felici i tifosi, danzando con loro. «Chi non salta juventino è». A Fuorigrotta, domani sera, sarà il grido di battaglia dei 60 mila irriducibili che sono riusciti a conquistare un biglietto: superando sul tempo almeno altrettanti pretendenti. Il costo da pagare è stato elevato in tutti i sensi: per le file chilometriche al botteghino e soprattutto per gli aumenti monstre del listino di De Laurentiis. I prezzi rispetto alla precedente partita di campionato (contro la Samp) sono triplicati nei settori popolari e raddoppiati in quelli riservati ai vip, con una forchetta che oscilla tra i 30 e i 250 euro. Ma già ieri sera, con 48 ore d’anticipo sul fischio d’inizio, il cassiere ha festeggiato in pompa magna il tutto esaurito. Non ci sono più posti: l’incasso supererà i 2.5 milioni. Per Napoli è un evento che sconfina nel sociale, molto più di una partita di calcio. Il coprifuoco di domani sera coinvolgerà infatti l’intera città. Tanti negozi anticiperanno l’orario di chiusura, moltiplicate per l’occasione le corse di bus e metropolitana, notte di magra per i ristoranti che non si sono attrezzati con la tv, crollate le prenotazioni di cinema e teatri. Sono gli effetti collaterali dell’anticipo al venerdì sera, che al di là del record d’incasso ha fatto imbestialire anche De Laurentiis, sia pure per motivi diversi. La squadra azzurra potrebbe pagare dazio alla stanchezza, visto che ha giocato lunedì sera a Udine e Mazzarri ha avuto a disposizione appena tre giorni per prepararsi. Uno in meno della Juve. Il presidente ha un contenzioso aperto con i calendari e ha chiesto invano alla Lega di spostare in extremis la gara al sabato. Poi s’è chiuso in un silenzio per lui insolito, che durerà fino al fischio di inizio. Scaramantico, pare: non al veleno. Ma qualche tensione serpeggia, nel Napoli. C’è molta attesa per la designazione del direttore di gara, prevista per oggi. La società e i tifosi non hanno ancora dimenticato Pechino: pure quella fu una vigilia di spie, con due emissari di Mazzarri sorpresi alla rifinitura di Conte, nascosti in uno scantinato. E proprio le polemiche della malanotte della Supercoppa, ad agosto, hanno riportato ai massimi livelli in città l’antipatia per la Juventus. La rivale di sempre, accusata dai napoletani di avere spesso i favori degli arbitri. Anche De Laurentiis ha chiesto sotto voce delle garanzie, lamentandosi senza esagerare per i due rigori negati agli azzurri — a suo dire — nella trasferta di Udine. La squadra pensa invece alla classifica. «Questa partita ci dirà chi siamo», lancia la sfida Behrami. Niente eccessi, però: la pentola è in piena ebollizione e adesso c’è bisogno di responsabilità, da parte di tutti. Lo show del San Paolo è pronto al decollo e andrà in onda in mondovisione. Guai a chi lo rovina.

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