Calciomercato.com

  • Getty Images
    Napolimania: Champions, che disastro questo sorteggio! Tra Cavani e Klopp ecco quale deve essere l'obiettivo

    Napolimania: Champions, che disastro questo sorteggio! Tra Cavani e Klopp ecco quale deve essere l'obiettivo

    • Marco Giordano
    Torna Cavani al San Paolo dopo 104 gol in maglia azzurra, torna anche Klopp al San Paolo dopo le notti di Champions col Dortmund: un disastro, per farla breve, questo sorteggio. Perché se ci metti anche il Maracana di Belgrado (invito tutti a digitare su YouTube 'Belgrado Stella Rossa' per capire cosa significa il tunnel d'ingresso nell'impianto del Crvena Zvezda), allora è il peggiore dei gironi possibili, tutto quello che non avresti sperato ma che Kaka e soci al Grimaldi Forum ti hanno malignamente e infaustamente dato in sorte. Ancelotti ci ha provato ad infondere ottimismo: “Girone molto difficile. Giochiamo contro due candidate alla vittoria finale in Champions. Ma sono convinto che sarà difficile anche per loro giocare contro il Napoli”. Sarà difficile anche per Neymar e Salah: le chance di qualificazione passeranno dal San Paolo, quello oggetto di infinite discussioni, quello che per tre notti dovrà esprimere una potenza quasi sovrannaturale, perché un girone del genere non si supera solo con la tecnica o con la tattica. Serve una componente mistica, sovrannaturale: chi lo scrive non è superstizioso e fa della laicità una bandiera. Questa, però, è una di quelle circostanze in cui è lecito mischiare sacro e profano.

    TRA CRESCITA E PROGRAMMAZIONE. Se l'emozione del sorteggio trascina a questo tipo di reazione, un'analisi più lucida lascia spazio ad una diversa valutazione globale. Il Napoli che gioca certe gare contribuisce alla visibilità internazionale di un club che con Ancelotti vuol inaugurare una grande era europea, la crescita dei nuovi in certe sfide diventa esponenziale, come se in poche sere si condensassero mesi di partite nazionali o internazionali di medio-basso lignaggio. Senza contare che il botteghino ha solo da passare qualche ora a contare gli introiti di certe notti che non sono solo quelle derivanti dai biglietti.

    SUPERARE... IL LIMITE. Far bene in un girone del genere non vuol dire passarlo. Arrivare tra le prime due diventa molto complesso, tanto dipenderà anche dal calendario: trovarsi all'ultima giornata ad affrontare una squadra già qualificata, trovarsi le sfide cruciali in casa, trovarsi nel cuore del girone lo Crvena Zvezda sono degli elementi che possono essere decisivi. L'aspetto fondamentale, però, è quello di superare non tanto il girone quanto il limite mostrato in Europa nel recente passato. Avere la forza di giocarsela alla pari con i top team per 90 minuti, senza essere sprazzo o poco più, sapendo gestire le partite nel giusto equilibrio. Ecco la sfida più grande che attende, realisticamente, Carlo Ancelotti nel suo salotto di casa, nella sua Champions League.

    Altre Notizie