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  • Napolimania:| Che sia un nuovo inizio

    Napolimania:| Che sia un nuovo inizio

    Dopo 25 anni torna un trofeo a Napoli. Lo avevamo detto, nel nostro piccolo, addirittura lo scorso inverno, a dicembre: 'Bisogna puntare sulla Coppa Italia'. Così è stato, e oggi la città si è svegliata vincente. Uno, due. Ciao Juventus. La Coppa Italia è nostra. Dopo aver visto il Chelsea umiliato al San Paolo trionfare all'Allianz Arena c'era troppa voglia di fare qualcosa di simile in un'altra arena importante, quella dello stadio Olimpico di Roma. 

    Un'impresa serviva, e un'impresa è arrivata: perché la Juventus, nonostante lo scudetto in tasca, non era appagata e aveva ancora fame di vittorie. Vedi Del Piero, uscito costernato dal campo di gioco. Avevano la convinzione di aver già vinto questo trofeo, per questo motivo ci voveva il miglior Napoli, quello delle serate magiche che hanno fatto la storia dell'era De Laurentiis. E quest'ultima notte, finalmente, è servita per alzare al cielo un trofeo.

    Il primo dopo 25 anni, quello che si spera possa segnare l'apertura di un ciclo. Un ciclo vincente, che possa tenere il Napoli tra le grandi d'Italia e d'Europa in modo imperituro. Quella azzurra non è una squadra a strisce. Gli scudetti sono due, le coppe italia erano tre: vincerne una quarta, con gli anni bui della serie B e del fallimento ormai alle spalle, significa restituire alla città e a una tifoseria innamorata le giuste soddisfazioni.

    È il lavoro di Mazzarri e del suo staff, della guida salda del presidente De Laurentiis. È il cuore e i muscoli dei calciatori azzurri. In particolare è il trionfo degli Aronica, dei Grava, dei Cannavaro, dei Zuniga. Spesso criticati, a volte bistrattati. Sono loro che hanno portato il Napoli prima in Europa, poi al terzo posto, e finalmente con la vittoria di un trofeo vero. Ma a tenere le redini di questa squadra ci sono anche i campioni, quei tenori che sono l'orgoglio dei tifosi. Da oggi non saranno più tre, perché Lavezzi andrà via.

    Restano Hamsik e Cavani: e proprio loro hanno firmato una vittoria che è allo stesso tempo fine e inizio. È fine di una stagione conclusa dagli azzurri in modo trionfale: un grande risultato che si è completato con la Coppa Italia tra le mani. Ma è anche l'inizio, perché il Napoli di domani è quello che ripartirà da proprio da loro due. Intanto, il calcio di rigore del Matador ha sferrato il primo colpo alla Juventus, e il gelido contropiede di Marek l'ha stesa. Prezioso il contributo di Pandev, cambio indovinato di Mazzarri.

    La festa grande dell'Olimpico è caratterizzata da un Hamsik senza cresta: lo slovacco si presenta con la testa pelata. Lo aveva promesso, del resto. E ora è lui che si candida a diventare il punto di riferimento della squadra e dei tifosi: leader in campo, è tra i giocatori che ha più esperienza con questa maglia. Anzi, se Lavezzi davvero andrà via sarà praticamente tra gli azzurri più esperti. Sperando che questo successo sia un punto di partenza e non di arrivo. Lo sapremo presto, molto presto.

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