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  • Napolimania: Higuain (quasi) come Diego. È meglio 'e Cavani

    Napolimania: Higuain (quasi) come Diego. È meglio 'e Cavani

    È inutile essere attendisti e prudenti. La domanda è 'Cavani chi?' Perché in casa Napoli il problema della nostalgia per il Matador è ufficialmente chiuso. Non c’è storia perché Gonzalo Higuain non solo ha sostituito l’uruguaiano nel cuore dei tifosi azzurri, ma è sulla buona strada per essere addirittura più amato. Il fattore è che non servono i 30 gol e passa del cannoniere ora al Psg. Anche i 'modesti' 18 gol di Gonzalo e Higuain sono sufficienti per scrivere una storia d’amore, ideale nel periodo di San Valentino. Con quello alla Roma l’argentino è arrivato a 18 gol in stagione, dove ha segnato in tutte le competizioni: 4 gol in Champions League, 12 reti in campionato e due in Coppa Italia, aspettando la finale che si giocherà il 3 o il 7 maggio a Roma.

    E giusto per gradire, in più c’è anche un gol con la nazionale argentina. L’impatto di Higuain è fondamentale per il Napoli, e non solo per il numero di gol. Gli assist in Champions League sono due, mentre in campionato sono sette. E al di là dei numeri l’ex Real Madrid è diventato in fretta un leader di questo Napoli. In campo e fuori. Le sue parole hanno avuto un unico suono sin dal suo arrivo “segreto” a Dimaro. Il campione argentino ha parlato da leader, e innamorato del Napoli. Un progetto in cui chiede, e nel quale si sente volentieri protagonista. Gli piace essere l’idolo dei tifosi, confessando più di una volta di emozionarsi quando i tifosi gridano il suo nome. Ecco perché per lui sarà importantissimo vincere da subito un trofeo, e quindi la Coppa Italia con la finale che si giocherà a Roma.

    Un rapporto di simpatia reciproca con il pubblico partenopeo che si sta cementando di partita in partita. E questo senza parlare dell’aspetto tecnico. Benitez ci ha anche provato a fare turn over e lasciare l’argentino in panchina (mandando in campo Zapata), ma i risultati non sono stati positivi. Da vedere se Benitez continuerà a insistere su questa linea, ma l’impressione è che non si può rinunciare a lui. Infatti il paradosso è proprio questo: il Napoli, pur giocando con quattro attaccanti (Higuain compreso) non può fare a meno dell’argentino, che con il suo carisma e le sue qualità tecniche da solo trascina con sé le difese avversarie. E poi c’è la continuità: a segno contro il Milan, e ancora contro la Roma per una 'quattro giorni' da ricordare in un San Paolo entusiasta, che sogna traguardo di prestigio con Higuain a lungo in maglia azzurra.

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