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  • Napolimania:| Il primo di sei match point

    Napolimania:| Il primo di sei match point

    • Giovanni Scotto

    Ormai a Napoli la parola scudetto, piano piano, la si sta sdoganando. La parola proibita cominciava a serpeggiare sin da quando la squadra occupava una posizione di classifica meno carismatica, ossia quando gli azzurri si trovavano tra il quarto e il quinto posto. Oggi, invece, sono secondi meritatamente e se in qualche partita fossero stati più fortunati a quest'ora sarebbero potuti essere anche sopra al Diavolo. Si vedeva già allora che il gruppo di Mazzarri fosse I all'altezza della situazione. C'era prima di tutto un gioco; poi, avendo trovato un attaccante goleador come Cavani, si vincevano molte partite. Da allora la squadra è cresciuta tantissimo e il fatto che si siano conquistati molti successi in trasferta fa capire quanto ci sia carattere nello spogliatoio. La vittoria di Bologna ha mostrato un Napoli cresciuto tantissimo. Ha affrontato sì una formazione già salva, ma c'erano tutti i presupposti per poter fallire l'obiettivo. E invece, anche senza Cavani, si è portato a casa tre punti senza soffrire più di tanto.

    L'Inter, per esempio, se l'è cavata col Chievo ma ha dovuto patire molto, mentre il Milan ha trovato una Fiorentina impaurita che si è svegliata solo nel finale quando era già troppo tardi. Sicuramente l'assenza di Ibrahimovic peserà parecchio nelle prossime tre giornate, ma il Milan ha un Pato scatenato. Già qualificarsi per la Champions senza i preliminari sarebbe un grande obiettivo raggiunto per il Napoli. Qualcuno inizialmente parlava di migliorare la sesta posizione dell'anno passato, e quindi anche il quinto posto andava bene. Oggi si sono ricreduti in tanti: anche i più critici stanno battendo le mani alla squadra di Mazzarri. Il tecnico livornese sta facendo la differenza: è riuscito ad inculcare il suo gioco ai ragazzi lavorando sodo. È uno che non si distrae, e poco importa se risulta antipatico. D'altronde alla fine contano i risultati, e lui ne sta portando tanti a casa.

    Sono stati sfatati molti tabù, e non è ancora finita. Inutile, e forse controproducente, fare una tabella, perché sistematicamente vengono smentite. Certo è che nelle ultime sei gare chi avrà più tranquillità e forza nelle gambe festeggerà il tricolore. Ormai non c'è più tempo di stare a fare conti e conticini: si va in campo con il chiaro intento di dimostrare superiorità all'avversario. Il Napoli l'ha già fatto a Bologna e dovrà ripetersi anche domenica sera contro l'Udinese. Non sarà facile perché i friulani vogliono rialzarsi dopo i due ko consecutivi, ma a fare la differenza sarà anche il San Paolo stracolmo. Se a Bologna si sentiva il calore dei tifosi, figurarsi a Fuorigrotta che cosa potrà accadere. Ai bei tempi passati, quelli del primo scudetto, lo stadio addirittura vantava ottantamila spettatori poiché si giocava prima dei Mondiali del '90. Stavolta i Mondiali sono alle spalle, ma chissà che non sia la stessa cosa...

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