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  • Nastasic nuovo Vidic?| 'Magari! Futuro a Firenze'

    Nastasic nuovo Vidic?| 'Magari! Futuro a Firenze'

    E’ una delle poche note positive dell’intera stagione viola, Nastasic, il corazziere serbo. Un ragazzino che secondo molti avrebbe il futuro nel mirino. Il nuovo Vidic, dicono tanti. Lui invece è la tranquillità in persona. In Nazionale ha fatto un miracolo difensivo, in viola ha segnato una doppietta pesante in rapida successione. Lotta contro tutto e... principalmente contro una lingua, l’italiano, che gli crea più difficoltà degli attaccanti avversari. E’ una sorta di ragazzoantico, viene da una terra dura e ci racconta i propri sogni grazie a un’interprete, Mira Babic, e sua figlia Olivera; Mira è ovviamente di origini serbe ed è consigliere dell’Aim, associazione onlus italiana contro le miopatie rare. Una collaborazione preziosissima e così Nastasic, a riparo dai rischi della lingua, finalmente si è raccontato e ci ha assicurato che vorrebbe fare quello che sperava Batistuta: vincere qualcosa di importante a Firenze piuttosto che andarsene in un grande club. Inoltre, dopo i due gol fin qui segnati, fare tre, ovviamente contro la Juve. Non male come presentazione. Matija Nastasic da pianticella a pilastro.

    Come ha fatto a convincere la Fiorentina?
    «Ho fatto a modo mio. Ho giocato nella gara contro il Milan e ho fatto bene bene. Credo di esserci riuscito in quel modo, sul campo».

    Mihajlovic, però, pur avendola fatta esordire in A, la maglia da titolare non gliel’ha mai data. Mancanza di fiducia?
    «Assolutamente no. A lui, a Mihajlovic, devo molto. E’ stata la prima persona che ho conosciuto appena arrivato in Italia. Mi ha fatto respirare la fiducia di cui avevo bisogno. Lo ringrazierò sempre».

    L'ha chiamata in occasione dei due gol?
    «No. Ma nemmeno io ho chiamato lui (ride, ndr)».

    In una sola parola, come descriverebbe Rossi?

    «E’ una brava persona. Spero di collaborare a lungo con lui»

    Chi la conosce bene è convinto che lei sia l’erede di Nemanja Vidic. E' così?
    «Magari.... La mia carriera è appena all’inizio, non ho ancora 19 anni (li compirà il prossimo 28 marzo, ndr) . Ho ancora tanta strada da percorrere. Mi auguro tra qualche anno di poter rispondere di sì, di essere il suo erede».

    Se anche a lei si fosse presentato lo United con un’offerta importantissima, avrebbe accettato?
    «No. Io sono felice qui, alla Fiorentina. Voglio restare qui, il mio futuro è qui».

    Da ragazzino, a chi sognava di somigliare?

    «A nessuno. Mi piaceva il calcio e ho iniziato a giocare solo per passione, per il divertimento di farlo».

    Ci aiuti a conoscerla meglio: chi è Nastasic?
    «Non amo parlare di me, sono giovane. Spero di farvi vedere il meglio di me in campo».

    Qual è il suo più grande sogno?
    «Diventare un giocatore importante, a livello europeo. Per la Fiorentina».

    Gamberini, qualche tempo fa ha detto, che Nastasic gli ricorda sé stesso. Concorda?
    «Sono felice che un giocatore tanto importante, il capitano della Fiorentina, abbia speso il mio nome. Farò di tutto per seguire le sue orme».

    Qual è il suo miglior pregio?

    «Non mi faccio prendere mai dalla frenesia. Sono calmo, cerco di non perdere la pazienza. Sono qualità fondamentali nel mio ruolo».

    E il difetto che vorrebbe correggere?
    «Se riuscissi ad imparare meglio l’italiano, mi troverei meno in difficoltà e parlerei di più con i miei compagni».

    Nastasic, Behrami, Jovetic: è l’asse della Fiorentina del futuro. Onore o troppa responsabilità?
    «Non sento mai il peso della responsabilità. Per me è un onore».

    Sa quanto è importante la sfida contro la Juventus?

    «Lo so benissimo. E spero di vincere».

    E sa anche che la vittoria al Franchi contro i bianconeri manca dal 1998?
    «Il passato lasciamocelo alle spalle e pensiamo a vincere».

    Allora segnò Batistuta. E se stavolta fosse di nuovo lei il goleador?
    «Non è importante chi segna, io voglio vincere».

    Cosa darebbe per un gol alla Juve?
    «Tutto. A chi devo rivolgermi? (ride, ndr) ».

    Che cosa ha pensato, l’altro giorno, quando ha visto tutti quegli ultrà cantare per una partita d’allenamento?
    «Mi ha fatto piacere, ci hanno dato uno stimolo in più».

    Ha già pensato a come fermare Vucinic e Borriello?

    «Li rispetto entrambi, ma li voglio battere».

    Krasic è passato da fenomeno a meteora. Il calcio italiano è....matto?
    «Non appena arrivato in Italia ha fatto cose straordinarire. Poi non so cosa gli sia successo. La Juventus ha cambiato anche diversi allenatori».

    Jovetic le ha dato qualche consiglio particolare in questi mesi?
    «Mi ha dato buoni consigli, ma soprattutto mi ha sempre sostenuto».

    Che cosa le ha detto Corvino per convincerla ad accettare il trasferimento a Firenze?
    «Appena ho saputo che c’era la possibilità di arrivare allaFiorentina, mi sono precipitato in sede per stringere l’accordo. Era l’occasione della mia vita».

    Come hanno reagito i dirigenti del Partizan?

    «Si sono messi a tavolino con la Fiorentina e hanno trovato un accordo. Era un affare per tutte e due le società».

    In cosa è diverso il calcio serbo da quello italiano?
    «E’ molto differente, sia a livello di tattica che di qualità di gioco. Qui in Italia è molto più spettacolare, ma lo sapevo perché l’ho sempre seguito».

    A Camporese lei ha dato qualche consiglio? In fondo pure lei ha fatto tanta panchina...
    «Andiamo d’accordo. Diventerà un grande giocatore».

    E Ljajic mangia ancora tanta cioccolata?

    «No, ha finito...».

    Perché il giovedì fa il fenomeno e domenica si smarrisce?
    «Meriterebbe di giocare di più. Ognuno di noi deve migliorare, anche lui».

    Il giorno del suo debutto in Nazionale maggiore ha salvato il risultato sulla linea. In campionato ha segnato due gol. Si sente più difensore o attaccante?
    «Sono assolutamente un difensore, ma se riesco anche a segnare, meglio».

    Cosa le manca di più della sua terra?
    «Il nostro modo di fare, le tradizioni, e i nostri piatti, il cevapcic , a base di carne, e il burek , a base di pane».

    Che effetto le fa essere il serbo (non attaccante) più giovane della storia ad aver segnato già due gol in A?

    «E’ un grande onore. Ma a me non piace guardarmi alle spalle. Meglio se ne faccio tre, di gol, di cui uno alla Juve».

    Fuori dal campo, chi è Nastasic?
    «Sono una persona schiva. Non mi piacciono le uscite notturne, né la confusione. Al massimo faccio una passeggiata in centro».

    Qual è il suo hobby?
    «Guardare le partite. Vale? (ride, ndr)».

    Ha tatuaggi?
    «No, sono un giocatore... vecchio stile».

    Quanto le piace davvero la playstation?
    «Tantissimo».

    Con quale squadra gioca?
    «Con la Fiorentina, ovvio».

    Qual è la squadra nella quale sogna, un giorno, di approdare?

    «Non penso mai al futuro, mi piace vivere il presente».

    Batistuta ha sempre detto che c’è più gusto a vincere in una squadra piccola piuttosto che in un grandissimo club. Che è più complicato ma regala molte più soddisfazioni. Concorda?
    «Assolutamente sì. Ecco perché io voglio restare a Firenze».

    Qual è l’angolo della città che più preferisce?
    «Il centro storico»

    Quale musica le piace ascoltare?
    «Tutta».

    Il piatto preferito?
    «Le lasagne».


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