Nelle battaglie, si esalta. C'è l'Inter dei campioni, dell'ultimo acquisto Giampaolo Pazzini, e lui avanza senza paura: quando infuria la lotta in mezzo al campo, Antonio Nocerino combatte fino all'ultimo, pronto a difendere e ad accompagnare l'azione nei sedici metri. All'esame Cambiasso-Thiago Motta, i due giganti del centrocampo nerazzurro, il mediano del Palermo si presenterà domenica preparato e pieno di motivazioni dopo la vittoria sul Parma e la qualificazione alla semifinale di martedì di Coppa Italia, ottenute anche grazie al suo sacrificio in campo e alla precisione dagli undici metri.

C'è il soffio prolungato del guerriero napoletano sulla fiammella della passione rosanero: 'La vittoria sul Parma, anche se conquistata dopo 120', potrà esserci utile per la sfida di domenica. Penso proprio di sì, perché ogni successo ci aiuta psicologicamente a svolgere meglio il nostro lavoro, per questo non pagheremo la stanchezza e cercheremo fino in fondo di sfruttare al meglio le nostre caratteristiche. Siamo consapevoli di affrontare una grande squadra, ma siamo altrettanto convinti delle nostre qualità, specie in fase offensiva, ecco perché siamo nelle condizioni di mettere in difficoltà i nerazzurri in casa loro'.

Delio Rossi gli affida sempre il doppio compito di spingere e proteggere il reparto difensivo, specie quando i due centrali vanno a saltare nell'area avversaria. E non è affatto un caso che il mediano sia il più presente tra i centrocampisti rosanero (1.862', sostituito soltanto in un'occasione contro il Lecce in campionato): ormai colonna portante del gruppo per dinamismo e intensità di gioco, è diventato un punto di riferimento carismatico per i nuovi acquisti come Jasmin Kurtic o prima ancora per Armin Bacinovic, oppure per lo stesso attaccante Celso Jara Martinez, l'eroe del Barbera contro il Parma.

Il ruolo di motivatore per caratteristiche gli appartiene. E proprio al 17enne attaccante paraguaiano, che domenica potrebbe esordire in campionato nel secondo tempo a San Siro, Nocerino rivolge parole di apprezzamento: 'Il ragazzo ha dimostrato di poter avere grande personalità, dopo il rigore calciato da Pastore, Rossi e noi ci siamo confrontati per decidere chi sarebbe stato il sesto rigorista: ebbene, lui ha detto subito che se la sentiva di calciarlo, quel rigore così importante, e noi l'abbiamo tutti sostenuto, dicendogli di stare tranquillo. E fortunatamente tutto è andato per il meglio...'.

(La Gazzetta dello Sport - Edizione Sicilia)