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  • Non c'è Roma senza Pizarro

    Non c'è Roma senza Pizarro

    A una cosa, almeno, la sfida di Supercoppa è servita. Adesso, cioè, cre­diamo che tutti, ma proprio tutti, abbia­no capito l’imprescindibilità di David Pi­zarro per questa Roma. Finché il cileno è stato in campo, cioè fino a quando ha avuto fiato, si è vista in campo una Roma in grado di comandare il gioco, an­dare in vantaggio, giocare meglio dell’Inter, avere sempre o quasi il pallino in mano. Nel momento in cui il centrocampista sudame­ricano ha dovuto alzare bandiera bianca e chiede­re il cambio, la situazione è cambiata in maniera drastica, con l’Inter che ha preso campo, realizzato due gol e portato in bache­ca la quarta coppa stagio­nale


    FONDAMENTALE -Non è stato un caso. Senza Pizarro la Roma fa fatica a produrre gioco, a capire quello degli avversari, in generale quello che sta suc­cedendo in campo. In questo senso la presenza del giocatore in campo, vale quella di Totti, sono loro due i giocatori dei quali Ranieri non vorrebbe mai fare a meno. Anche per questo il recupero dal problema al ginocchio del cileno, ha mandato un po’ di traverso l’estate al­l’allenatore romanista. Del resto se an­diamo ad analizzare la passata stagione, la decisione più sostanziale presa da Ra­nieri nel momento in cui arrivò a Trigo­ria, fu proprio quella di cambiare il re­gista della squadra. Negli anni spallet­tiani, infatti, era stato Daniele De Rossiil giocatore delegato più di qualunque altro a dettare ritmi e geometrie della squadra, con Pizarro al suo fianco, se­condo mediano, del fortunato, bello, con­vincente, quattro-due-tre-uno di quegli anni. Complice un De Rossi che da qual­che tempo sta facendo un po’ di fatica a riproporsi ai livelli a cui aveva abituato, Ranieri dallo scorso anno ha affidato al cileno il cuo­re della sua Roma. E il gio­catore gli ha sempre rispo­sto da campione qual è.

    MODULI -Sarà così anche in questa stagione, a comin­ciare da sabato prossimo contro il Cesena quando Pizarro, con un’altra setti­mana di allenamenti, potrà garantire i novanta minuti. E sarà così con qualsiasi modulo la Roma scenderà in campo. A Milano abbia­mo visto i giallorossi ini­zialmente in campo con il quattro-uno-quattro-uno, con il primo uno che era, appunto, Pi­zarro, regista davanti alla difesa, capace di rendere giocabile qualsiasi pallone, magari qualche volta anche rischiando in fase di disimpegno. E’ un modulo che potrebbe essere riproposto, fermo re­stando che Ranieri può contare anche su altri due schieramenti che, comunque, prevedono sempre, il cileno nel ruolo di metronomo della squadra. Sia nel quat­tro- due-tre-uno, sia in un quattro-quat­tro- due classico (ma anche a rombo), sa­rà Pizarro il giocatore che dovrà dare un senso al gioco della squadra e, pure, in­terpretare quello degli avversari. Per­ché senza di lui è perlomeno un po’ piùdifficile giocare su buoni livelli.


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