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  • Palermo-Catania:|Derby della verità

    Palermo-Catania:|Derby della verità

    I derby sono sempre, nel corso di una stagione, una storia a parte. Palermo- Catania non fa eccezione alla regola. Soprattutto quest’annno in cui qualcosa, nel rapporto competitivo tra i due club sembra essere cambiato. E anche dal punto di vista dei protagonisti, il confronto sottolinea novità rilevanti. Pietro Lo Monaco è la più evidente. Dopo aver fatto le fortune del Catania, è andato via. Un divorzio velenoso la cui tossicità è emersa anche in questi giorni. Ma al di là delle rivalità personali, questo derby dice che in Sicilia le gerarchie sono cambiate. I numeri sono chiari da I questo punto di vista. In sette campionati solo una volta (nel 2008-2009) alla tredicesima il Catania era avanti in classifica ma non è mai accaduto che a questo punto del campionato la distanza tra i rosanero e i rossoazzurri fosse di otto punti, a favore dei secondi. E’ una realtà che richiama inevitabilmente due modi diversi di fare calcio. Pulvirenti ha puntato sulla continuità e i risultati gli hanno dato ragione visto che, anno dopo anno, il Catania è cresciuto. Zamparini, più irrequieto, ha preferito la strada degli elettrochoc, ha portato a Palermo grandi giocatori come Cavani e Pastore ma i continui avvicendamenti di allenatori, direttori sportivi e generali hanno finito per disperdere intuizioni geniali e scelte comunque validissime sul piano strettamente tecnico. Lo Monaco alla continuità catanese ha dato un contributo decisivo, adesso proverà a riproporre quella ricetta a Palermo. Il derby è una cartina di tornasole. E’ evidente che il Catania vi si avvicina in una condizione psicologica decisamente più rilassata. Maran sta proseguendo brillantemente il lavoro di Montella così come Montella aveva proseguito quello di Simeone. Gasperini è ancora alla ricerca di una identità e probabilmente per trovarla dovrà attendere il prossimo mercato perché troppi tasselli mancano al mosaico rosanero.

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