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  • Palermomania:| Accanimento terapeutico

    Palermomania:| Accanimento terapeutico

    B come Balotelli, B come serie B. Cambiano allenatori, interpreti, moduli, episodi, ma la sostanza resta sempre la stessa: un Palermo stavolta più volenteroso sbatte contro il muro di gomma della sua mediocrità. A San Siro la squadra di Sannino ha fatto come il Barcellona, perdendo 2-0. Il Milan ringrazia il calendario italiano, che non prevede il ritorno al Camp Nou... Battute a parte, il Palermo ha vibrato per quella naturale scossa prodotta dai ribaltoni, ma l'inebriamento è un fuoco fatuo perché alla fine della fiera contano i giocatori. I tre allenatori strapazzati da Zamparini ne hanno alternati tanti, ma questo incessante rimestare ha il sapore del gioco delle tre carte: è tutto un bluff.

    È legittimo chiedersi cosa sarebbe successo se Sannino avesse avuto più tempo per plasmare la sua creatura. Rispondiamo subito: assolutamente niente. Nemmeno Mourinho potrebbe trasformare in oro una ferraglia arrugginita che ha il suo male incurabile nell'incapacità di giocare il pallone. Il Palermo ha sempre fatto fatica a far partire il gioco da dietro, il centrocampo è insipido in fase di interdizione e ancor più in quella di costruzione, i trequartisti indolenti inventano poco per attaccanti che non sanno andare a rete. La verità è semplice, ed è tutta qui. Più o meno in tutte le partite, è palpabile la sensazione che il Palermo non segnerebbe neanche se si giocasse per una settimana.

    A fine partita, Sannino ha avuto il coraggio di dire che ci crede ancora perché ha notato dei miglioramenti. Vero, ma non sono sufficienti. Forse l'allenatore campano non ha guardato il calendario, ma è più probabile che voglia mantenere alta la tensione per evitare che i suoi smontino baracca e burattini troppo presto. Dopotutto non ci si può mettere a regalare punti a destra e a manca svendendo il bene più prezioso, la dignità. Raccontiamocela quanto volete, ma il Palermo è ineluttabilmente destinato alla serie B. La cosa più triste è che mancano ancora 9 partite, un cinico accanimento terapeutico su una squadra morta già da troppo tempo.

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