Precisiamolo subito: nessuna antipatia verso Mesbah, che al Lecce - molto meno al Milan - ha dimostrato di essere un buon fluidificante di sinistra. Magari da squadra medio-alta, forse non proprio da Milan, in barba al palese ridimensionamento dei rossoneri. Quella per l'algerino, che a ottobre compirà 28 anni, non sarebbe un'operazione troppo dispendiosa, giacché il Milan a gennaio ha versato un obolo al Lecce. A convincere meno è il suo rendimento nell'ultima parte di stagione e il fatto che forse, fisiologicamente, non impazzirebbe di gioia all'idea di rimettersi in gioco a Palermo.

Luca Antonelli, invece, ha i tratti dell'uomo giusto. Il suo arrivo, per il quale Perinetti sta lavorando a fari spenti, ricorderebbe quello di Balzaretti. Nel gennaio 2008 l'attuale terzino della Roma aveva appena compiuto 26 anni ma viveva uno dei periodi più bui della carriera, vagando tra la panchina e la tribuna dello stadio 'Franchi' di Firenze. Il Palermo lo acquistò per una cifra irrisoria per poi portarlo alla soglia dell'Olimpo con la maglia della Nazionale.

Antonelli, 25 anni compiuti lo scorso febbraio, sta rivedendo la luce dopo una stagione lunga un calvario. I guai fisici non solo lo hanno messo ko, ma gli hanno sprangato le porte del successo. A lui che ha raggiunto la maglia della Nazionale con Prandelli e che sembrava uno dei migliori prospetti mancini d'Italia. Il Palermo non può che far questo, ovvero riproporre il progetto Balzaretti rilanciando un talento ancora giovane sparito dai radar. Dopotutto, il modo di giocare è lo stesso - spinta costante sull'esterno - e Antonelli, in caso di (ri)esplosione, in futuro avrebbe buoni margini di mercato. Senza dimenticare il desiderio di Zamparini, che vuole un Palermo meno babele e più italiano.