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  • Palermomania:| Gemelli contro

    Palermomania:| Gemelli contro

    E adesso vediamo se Mangia è davvero un predestinato. Palermo-Siena di domenica è una partita tra due squadre di serie A e una sfida tra due allenatori che in serie A hanno il loro habitat naturale. Mangia, per i strani giri del destino, siede su quella panchina che dovrebbe spettare di diritto a Sannino. Dovrebbe, e invece no: Sogliano aveva tessuto la tela dei suoi buoni auspici per portarlo a Palermo; Zamparini ne era anche convinto, fin quando non si è imbattuto in Siena-Varese 5-0, un incubo per lui. E pensare che quella del Varese è stata la migliore difesa dell'ultimo campionato di B. La scelta di Pioli è stata il secondo passo fortunato di Devis, che nel frattempo era stato nominato per la Primavera rosanero.

    Adesso eccoli lì, due tecnici che non si sono guadagnati il pane attraverso il nome, bensì con la benedizione del lavoro. Hanno calcato i campi che finiscono nelle ultime colonne dei giornali - sempre che ci finiscano - per anni e anni, magari insegnando il calcio ai ragazzi. Se non fosse stato per il miracolo-Varese, starebbero annaspando ancora nelle categorie inferiori. Altro che i Ferrara e i Leonardo, che la gavetta, tutt'al più, l'hanno fatta da calciatori. Sannino è un uomo che per diversi lustri ha fatto un lavoro normale e la serie A l'ha agguantata con un'unghiata a 50 anni suonati. Chissà se un po' gli brucia non essere dipendente del drago Zamparini e doversi 'accontentare' della matricola Siena. La storia di Mangia, assurto a eroe per caso, la conoscono tutti, visto che il simpaticone di Cernusco è un ragazzo tagliato per la comunicazione e sta rubando occhi e orecchie in chilometri di interviste.

    Al 'Barbera' sarà di scena una di quelle pièce che solo il calcio sa regalare. Due personaggi in un certo senso simili, che per di più praticano lo stesso verbo pallonaro, un 4-4-2 con il propellente del ritmo, del pressing e degli scambi veloci. C'è da aspettarsi una partita di rugby e/o di scacchi. E stavolta non è un'espressione retorica trita e ritrita. Come hanno già avuto modo di dire gli allenatori, Palermo-Siena, probabilmente, sarà decisa da una giocata. Da un coniglio del cilindro estratto da Miccoli o da Calaiò, da Zahavi o da Brienza. Un colpo di classe insomma, perché la tattica è nulla senza il piede del giocatore. Così come la bravura è nulla senza l'ossigeno del destino.

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