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  • Palermomania:| Nuove prospettive

    Palermomania:| Nuove prospettive

    • Daniele Valenti

    Fare bene è difficile, confermarsi lo è ancora di più. Antichi aforismi calcistici che vanno sempre di moda. Migliorare un quinto posto ottenuto con lacrime e sangue sarebbe impresa da gotha del calcio per il Palermo, che di fatto non è migliorato granché dal punto di vista tecnico. Stasera cominceremo a capire qualcosa di questa squadra, che ha preparato un battesimo mica da pizza e fichi: quel Napoli che si è preso il bomberino Cavani – assente al 'Barbera' al pari di altri big – e il Valencia, terzo classificato nell’ultima Liga, campionato degli oligarchi Barcellona e Real Madrid.

    Zamparini lo ha detto a chiare lettere: l’obiettivo del Palermo è il quarto posto. Asticella alzata, 'modus operandi' sul mercato identico. Per puntare alla Champions League, probabilmente sarebbe servito un carico d’esperienza superiore, specialmente in alcuni ruoli. Se la porta è ben protetta dal neo-titolare azzurro Sirigu, la difesa è un grosso punto interrogativo, lì in mezzo. Bovo è forte ma non è il 'non plus ultra', Kjaer è stato ceduto e Glik e Munoz non si sa se potranno essere i nuovi Kjaer. Goian, che sarebbe partito titolare qualora non si fosse infortunato, non ha del tutto convinto nell’ultima stagione.

    Il centrocampo è un cantiere aperto. Via Blasi, Tedesco, Simplicio, Bresciano e Bertolo, sono arrivati i giovani Rigoni e Kasami. Il primo quasi sicuramente sarà ceduto in prestito, il secondo parte alle spalle dei titolari, Liverani, Nocerino e Migliaccio. Servono almeno due rinforzi, che stanno per essere acquistati. Possibile una sorpresa, più probabili due tra Yacob (favorito), Matuidi e Osman. Altri punti interrogativi, brutti clienti quando si deve tentare una scalata all’Europa, affondando gli artigli nelle caviglie di Inter, Milan, Roma e Juventus. E, perché no, della Fiorentina che, fuori dalle coppe, potrà giocarsi tutto in campionato con un D’Agostino (a Palermo non sarebbe stato male) in più.

    L'attacco è un fondo di garanzia. Miccoli ha 19 gol nel carnet, Maccarone è una punta di rendimento come ha dimostrato negli ultimi anni ed Hernandez è in rampa di lancio. Si continua a sentire che sarà il suo anno: di certo gli dei del calcio non gli sono sfavorevoli, se quando affaccia il suo visone sorridente in Nazionale segna un gran gol. Pinilla ha le physique du role che è stato prima di Toni e poi di Amauri. Cavani, forse, sarebbe perfino stato di troppo.

    Altri obiettivi sparsi? Rifondare – e bene – il settore giovanile, che negli ultimi anni non ha fornito nessun giocatore alla prima squadra: tanti 'talentini' che stanno affollando serie B e soprattutto Lega Pro. Compito difficile quello di mister Beruatto. E poi mandare Balzaretti, Nocerino e magari anche Bovo in Nazionale. Così, giusto per celebrare il lavoro del Palermo. Un po' quello che faranno i 15mila di stasera del 'Barbera', tra un boato per Miccoli e uno per il 'maleducato' Pastore.

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