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  • Panchina Italia, e se Ancelotti dicesse di no? C'è un piano B, tutti i nomi

    Panchina Italia, e se Ancelotti dicesse di no? C'è un piano B, tutti i nomi

    • Pietro Scognamiglio
    L'orientamento è univoco: l'Italia del calcio vuole Carlo Ancelotti sulla panchina azzurra. L'obiettivo di Carlo Tavecchio è ambizioso: presentarsi lunedì in consiglio federale con il sì dell'ex tecnico del Bayern. Mossa mediatica e di sostanza, per tentare un rilancio. L'ampio consenso politico sull'operazione non garantisce però il lieto fine. La sabbia nell'ingranaggio può arrivare dalla mancata intesa sui programmi o sull'aspetto economico. Senza sottovalutare la diffidenza di Ancelotti nel legarsi, in questo momento, a una federazione debole. La distanza tra le parti esiste, le diplomazie stanno lavorando per ridurla.
    IL PIANO B - C'è però la necessità di elaborare un piano alternativo. Se Ancelotti non dovesse accettare, la Figc dovrà valutare se scegliere comunque subito il nuovo ct o aspettare l'estate. La prima ipotesi, va detto, è la meno probabile. L'unico tecnico già pronto a prendere il posto dell'esonerato Ventura sarebbe Francesco Guidolin. Il nome è storicamente gradito, venne preso in considerazione anche nel dopo Conte. La congiuntura però non sembra favorevole per una nuova scelta di basso profilo. Tavecchio è ai minimi storici di popolarità, deve puntare più in alto. Ecco perché si potrebbe rinviare la scelta all'estate, fermo restando l'obbligo di non sfigurare nelle due amichevoli già in agenda. Il 27 marzo l'Italia affronterà l'Inghilterra a Wembley, pochi giorni dopo l'Argentina. La Nazionale a quel punto verrebbe temporaneamente affidata a un tecnico federale.

    VERSO L'ESTATEI panni del traghettatore vestono bene addosso a Gigi Di Biagio, tecnico dell'Under 21. Più defilata la candidatura di Alberico Evani, che era stato promosso nello staff di Ventura dopo l'ottimo terzo posto ai Mondiali Under 20. Si arriverebbe così alla bella stagione in maniera relativamente indolore e con il campo libero per puntare in alto. Tre le carte sul tavolo, tutte di spessore. Max Allegri è attratto dalla panchina azzurra e non l'ha mai nascosto, ma il suo più naturale approdo - in caso di fine del ciclo bianconero - resterebbe comunque la Premier. Più alte le quotazioni di Claudio Ranieri e Roberto Mancini. Se il tecnico romano volesse liberarsi, il Nantes non lo incatenerebbe. Mancini, legato invece da un ricco triennale allo Zenit San Pietroburgo, sarebbe comunque sensibile alla chiamata. Ha amato la Nazionale a inizio anni Novanta, senza essere mai ricambiato. Tutto sommato, ci spera ancora.  

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