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  • Parma, Donadoni:| 'Dipende da noi'

    Parma, Donadoni:| 'Dipende da noi'

    Nel ritiro di Lecce il Parma procede la sua preparazione per la gara di domani senza particolari intoppi. A confermare che l’atmosfera è buona e la squadra si sta allenando al meglio è proprio mister Roberto Donadoni, raggiunto telefonicamente dalla sala stampa del Tardini: “Le cose stanno andando bene, qui è tutto tranquillo, le giornate sono bellissime, i ragazzi sono a posto. I soli ad aver qualche problema sono stati Okaka con la febbre e Zaccardo alle prese con un fastidio muscolare. Oggi è anche il compleanno di Biabiany e lo  festeggiamo insieme”. Come va vista la gara di Lecce? “E' determinante: se i risultati postivi che abbiamo colto e una classifica più tranquilla ci pongono nelle condizioni di affrontare la gara di domani diversamente, sbagliamo due volte. E’ una partita delicata e difficile, detta per loro da “ultima spiaggia”. Dovremo entrare in campo determinati e affrontare il match in modo giusto, ovvero come il secondo tempo di Palermo, non certamente come il primo: 45 minuti, specie i primi 20, in cui non siamo stati ben al di sotto delle nostre potenzialità e qualità e ciò non mi è piaciuto per nulla”. Il Parma ultimamente è riuscito a fare bottino piene giocando solo le partite a metà… - commentano con il mister i giornalisti. Ma Donadoni non ci sta. “Non parlerei in questi termini, abbiamo fatto partite contraddistinte da buone prestazione segnate però anche da momenti non positivi per i quali come sapete mi sono anche arrabbiato. Dobbiamo essere in grado di proporre per novanta minuti ciò che di buono sappiamo fare. Questo è certo. Ma arriviamo da tre gare contro avversari non facili e abbiamo colto comunque raccolto importanti. Su questo presupposto bisogna capire come possiamo crescere: siamo in giro da martedi, vediamo come ottimizzare tutto il lavoro svolto. Delle ultime gare quella con il Lecce potrebbe essere la sfida con maggiori difficolta? “Ripeto – dice il mister – per loro viene dipinta come la partita della vita o della morte. Troveremo uno stadio carico, ma dovremo come sempre focalizzarci molto su noi stessi non farci distrarre dall’ ambiente in cui ci troveremo e dalle sue motivazioni. Affrontiamo un avversario alla nostra portata che rappresenta un banco di prova importante. Sara’ una scuola per capire quali aspetti di crescita abbiamo ed è fondamentale saper cogliere il lato positivo di una gara come questa che ha certamente le sue difficoltà”. E’ previsto turn over in vista dell’Inter? A Palermo – spiega l’allenatore crociato -  all’inizio avete visto in campo cinque giocatori che non avevano disputato la gara precedente. Segno che sono tutti sul pezzo. Con la rifinitura voglio valutare bene le condizioni fisiche e mentali. Ritengo che queste ultime abbiano una valenza notevole. E’ necessario ci siano giocatori che stiano bene fisicamente certo, ma credo che sotto il profilo psicologico questo sia un match dai risvolti delicati e bisogna saperlo affrontare”.

     
    Parma forte perché più sereno o più debole proprio perché… sereno? “Siamo forti – commenta Donadoni - perchè coscienti di quello che abbiamo fatto e possiamo fare. La nostra classifica deve essere un vantaggio. Se poi lo facciamo diventare uno svantaggio allora siamo polli noi. Dobbiamo sfruttare bene il nostro buon momento psicofisico. Poi la gara si può anche perdere, ma se non la si interpretata come si deve, significa che la crescita stenta e dobbiamo rifare delle valutazioni”. E ancora: “Vogliamo dare continuità a questa striscia. Questo impegno è alla portata. Dipendo molto da noi”.

    Sull’andamento di queste ultime gare si costruirà anche il futuro per il Parma? Sia per il tecnico che per la squadra? “Sono partite significative per fare scelte determinanti in chiave futura. In questo senso mi aspetto tante risposte dai miei giocatori per poi poter valutare con la società il futuro. Quel che dicono Leonardi e il Presidente a me fa sempre piacere. Da parte mia posso dire che c’è grande feeling, il che è un ingrediente importante affinchè le cose possano funzionare al meglio. Direi – conclude – che siamo ben assortiti e lavoriamo in sintonia”.

     


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