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  • Parma, Ghirardi:| 'Marino non rischia, ma...'

    Parma, Ghirardi:| 'Marino non rischia, ma...'

     

     Il Presidente del Parma FC Tommaso Ghirardi ha tenuto questa mattina una conferenza stampa al Centro Sportivo di Collecchio. Prima di mettersi a disposizione dei giornalisti presenti, ha rilasciato una lunga dichiarazione in vista della gara con la Fiorentina in programma al Tardini:


    L’introduzione del Presidente del Parma FC Tommaso Ghirardi:
    “Buongiorno a tutti, grazie di essere intervenuti. Ho indetto questa conferenza, anche se non è abituale la mia presenza il sabato mattina, perché volevo fare un po’ di chiarezza in merito a una situazione un po’ amplificata da tutto l’ambiente. Voi sapete quanto sono legato a questa città, quanto voglia bene a questa maglia, alle vostre tradizioni, però mi sembra che si stia un po’ esagerando. E nelle mie parole c’è la massima serenità, la massima tranquillità e la massima voglia di confronto, perché è un momento delicato. Veniamo da alcune sconfitte, e ora come ora bisognerebbe essere molto uniti e molto legati. Ho visto un bello striscione mercoledì in curva con scritto “Onoratela” . Ebbene, onoriamola tutti, la maglia. 

    E’ chiaro che i giocatori si devono assumere le loro responsabilità: alla squadra io ho parlato mercoledì sera, sono stato molto chiaro ed ho fatto una riunione con i miei collaboratori. E’ indubbio che ci siano dei problemi però, lo dico col cuore, ricordiamoci dove eravamo 18 mesi fa. Solo chi non fa nulla non ha colpe, non smetterò mai di ripeterlo. Noi siamo una società legata a questa squadra, al territorio ed ai tifosi e stiamo facendo il massimo per regalare loro, alla nostra gente ed a noi stessi, qualche soddisfazione. Ma credetemi, dire queste cose mi sembra inutile, per quanto sono scontate. Mercoledì noi abbiamo avuto una contestazione che ci sta, perché i tifosi sono delusi per aver perso una partita contro una squadra che era sotto di noi in classifica e che con la vittoria si è avvicinata. Però vi dico: basta. Basta a questa smania di parlare di retrocessione, di Serie B. Restiamo sereni. Abbiamo 4 punti sulla terz’ultima, altre 5 squadre sotto di noi e davanti 3 o 4 squadre a 1 o 2  punti da noi. Se vinciamo contro la Fiorentina, avremo 28 punti: cos’altro dobbiamo fare? Io vorrei avere 40 punti, come voi e tutti i giocatori, ma non li abbiamo. Noi stiamo facendo una crescita che deve essere costante e che punta a dare stabilità alla nostra società e  a consolidare la Serie A. L’unica cosa che dà fastidio è che qualcuno ha affermato che la società avrebbe parlato di calcio champagne. Rivedete l’intervista che ho fatto dopo la vittoria contro il Brescia alla prima di campionato. Avevo detto che sarebbe stato un campionato durissimo. E nelle interviste precampionato ho detto che avremmo provato a fare qualcosa di diverso: “avremmo provato”, non vuol dire “fare calcio champagne”. Io credo che mercoledì abbiamo provato a vincere, abbiamo realizzato un gol che il 50% delle volte si convalida e l’altro 50% delle volte si annulla; abbiamo sfiorato il palo in un paio di occasioni. 
    Io non sono ipocrita: non sono contento, perché vorrei avere 3 o 4 punti in più. Sarei felicissimo di questo. Non dimentichiamo da dove veniamo, la nostra recente storia. Smettiamola di pensare al passato e pensiamo alla storia recente. Da parte mia non ci sono pregiudizi: nessuno vuole il male del Parma. Di questo sono fermamente convinto. Però dobbiamo essere uniti. Tornando a mercoledì, io sono sceso a parlare con i ragazzi che hanno contestato, perché quelle persone hanno incitato la squadra dal primo all’ultimo minuto. Poi al novantaquattresimo, presi dalla forte delusione, hanno contestato. Ma solo alla fine della gara! Dobbiamo avere nel nostro stadio la nostra gente. La gente che ci sostenga dal primo all’ultimo minuto. Poi alla fine, se non si è data dimostrazione di attaccamento alla maglia, allora giustamente si contesta. Il primo a farlo è il sottoscritto. Ma non dimentichiamo che il Tardini è la nostra casa. Non posso accettare che ci sia sempre questa aria di polemica prima e durante la gara. Chi paga il biglietto ha il diritto di contestare, fischiare, applaudire. Ma lo faccia alla fine. 
    Ora faccio un pizzico di polemica: quei 5-600 biglietti che regalo ogni domenica, adesso magari non li regalo più, perché non vorrei che fossero proprio loro a fischiare. A casa nostra dobbiamo essere uniti fino al 90°: siamo a casa nostra! Al Tardini! Dobbiamo onorare la maglia, ma tutti, tutti, e mi rivolgo ai miei tifosi.”

    Le risposte del Presidente Tommaso Ghirardi alle domande dei giornalisti:

    Enrico Boni, Radio Bruno e Teleducato: Presidente, alla luce del suo discorso Marino può stare tranquillo…
    “Nessuno di noi, a partire da Marino, è contento di avere 25 punti. Il mister è più deluso degli altri per non essere riuscito a dare l’impronta di gioco che fino ad oggi ha caratterizzato la sua carriera. Ed è innegabile che finora lui non ci sia riuscito: a Parma sta facendo fatica, perché a Parma c’è molto da lavorare. Ed è lui il primo ad essere deluso. Però mi hanno insegnato questo: l’allenatore del Parma adesso è Pasquale Marino, ed è colui il quale  io ho cercato quest’estate per un progetto chiaro, che tarda a dare dei risultati. Ma Marino è il mio allenatore: io a lui do fiducia fino a quando è il mio allenatore. Lo difenderò fino a quando resterà il mio allenatore, e vi prego di non leggere equivoci nelle mie parole: finché è qui per me è il più bravo del mondo.”

    Enrico Boni, Radio Bruno e Teleducato: C’è delusione in lei per non aver avuto il massimo apprezzamento per un acquisto come quello di Amauri?

    “Io sono contento dei miei tifosi: quando mercoledì sera durante  la contestazione mi hanno acclamato , mi hanno regalato l’unico momento di relax della serata, perché sentirsi amati è la cosa più bella che ci sia, ed io do tutto me stesso per cercare di fare il bene della società che rappresento. Perciò io dei miei tifosi sono contento e chiedo loro di stare vicini alla squadra fino al 90°. Io non ho niente da chiedere a questa città e ai tifosi, perché loro non mi hanno mai tradito. Forse però allo stadio c’è anche gente che non è propositiva nei confronti della squadra.”

    Sandro Piovani, Gazzetta di Parma: Nei giorni scorsi l’Amministratore Delegato Pietro Leonardi ha avuto parole forti nei confronti della stampa locale. Lei cosa ne pensa?

    “L’unica cosa che voglio dire, con grande serenità, è che tra me e Leonardi c’è grandissima stima ed intesa nelle scelte che stiamo portando avanti da due anni. Non sono qui a fare l’avvocato di Leonardi, però vi dico una cosa sola: teniamoci stretto Pietro Leonardi. Poi lui dice quello che vuole, perché è grande e vaccinato. E la stampa scrive quello che vuole, perché è giusto che sia autonoma, ma vi ripeto: teniamoci stretto Pietro Leonardi.”

    Paco Misale, Informazione di Parma: Si è sentito in questa prima parte di stagione tradito o deluso da qualche giocatore?

    “I miei giocatori sono i miei giocatori. Io li devo stimare e sostenere fino a quando restano i miei giocatori. Nella mia testa ho le mie idee, e sicuramente qualcuno mi ha dato più soddisfazioni di qualche altro, ma finche sarò il Presidente del Parma, a partire dai magazzinieri, fino all’allenatore, dal mio amministratore delegato ai giocatori, sono tutti i più bravi del mondo. 
    Poi non preoccupatevi che a quattr’occhi so bene quello che devo dire, e mi esprimo con molta chiarezza come sto facendo con voi.”

    Sandro Piovani , Gazzetta di Parma: Non crede che queste tensioni si autoalimentino? La situazione è difficile ma non drammatica, eppure c’è questa escalation di tensione. Come mai secondo lei?

    “Non lo so, questo non riesco proprio a capirlo. Parma dovrebbe essere un esempio per il calcio italiano: abbiamo un bello stadio, nel cuore della città, abbiamo dei grandi tifosi, abbiamo una media spettatori importante. Le nostra partite sono guardate sulle pay per view, ed abbiamo una share notevole grazie alla nostra gente ed ai nostri risultati. Però non c’è scritto da nessuna parte che se l’anno scorso siamo arrivati ottavi quest’anno dobbiamo arrivare quarti. 
    Torniamo coi piedi per terra! Perché altrimenti ci facciamo del male: c’eravate tutti due anni fa quando andavamo a giocare su campi di piccole città dove non c’era neanche una tribuna o un bar. E ci tornerete tutti, se vado giù io. Viviamo sereni! Lei mi chiede perché ci sono queste polemiche? La risposta è che non lo so. Provate a dirmelo voi..”

    Antonio Boellis, Tuttosport: La scelta del ritiro è una scelta condivisa da tutti?

    “Io vivo di emozioni. Ho delle idee che porto avanti sin dai tempi del Carpenedolo in III Categoria e me le sono portate avanti fino alla Serie A.  Ritengo che il ritiro tante volte faccia bene. Quando sono sceso nello spogliatoio mercoledì sera, il mio Amministratore Delegato mi ha comunicato la sua decisione di mandare la squadra in ritiro, ed io ho condiviso questa decisione, perché la ritenevo una scelta giusta. Il mattino successivo ho pensato che non si doveva caricare troppo l’ambiente, che lo spogliatoio qualche problema psicologico da ansia di prestazione poteva averlo averlo, e quindi non doveva essere caricato troppo. Perciò ho pensato di ridurre il ritiro di un giorno o due. Dopo averlo comunicato a Leonardi che lo ha riferito alla squadra, gli stessi giocatori hanno tuttavia preferito andare in ritiro da subito. L’unica cosa che hanno chiesto, è stata la possibilità di non andare in ritiro a Salsomaggiore ma in un hotel più vicino a Collecchio. Siccome era una richiesta logica, Leonardi ha accettato la proposta. I nostri ragazzi si assumono le proprie responsabilità, non si tirano indietro. Sono un gruppo eccezionale.”

    Enrico Boni, Radio Bruno e Teleducato: Parma si deve tenere ben stretto Pietro Leonardi ma ancora di più deve tenersi stretto Tommaso Ghirardi. Da questo punto di vista la città può stare tranquilla?

    “Questa cosa l’ho sempre detta.  Forse sono l’unico che nel calcio non ha mai guadagnato, non ha mai speculato, non ha costruito uno stadio, non ha costruito gli appartamenti.. Io vivo di emozioni come ho già detto prima. Finché i tifosi del Parma mi manifesteranno affetto – e con questo non voglio dire che non mi debbano criticare, perché se sbaglio è gusto che lo facciano – e avranno ben chiaro che io metto tutto me stesso per le sorti del Parma, possono stare tranquilli. Nel momento in cui non sarò più apprezzato, o non sarò ritenuto all’altezza o la persona giusta per Parma, è chiaro che una riflessione seria la farò, perché se non posso nemmeno vivere di emozioni, e non avere altri tornaconti, allora non mi va bene.”


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