La prova del nove è stata superata a pieni voti. Il Parma è riuscito a infilare la seconda vittoria di fila in stagione, cosa che non riusciva dal finale della scorsa stagione, espugnando il San Paolo di Napoli, uno stadio dove nessuno ha ancora vinto oltre ai crociati in questo campionato. Davvero un risultato incredibile se si pensa alla situazione in cui si trovava Franco Colomba dopo il ko interno subito per mano della Roma. Il Parma aveva perso tre delle prime quattro partite, vincendone soltanto una - in modo poco convincente - contro il Chievo. Ma da allora tutto è cambiato.

Colomba ha proceduto per vie parallele. Da un lato il lavoro in settimana con i giocatori meno utilizzati in questo avvio e gli esperimenti di un possibile modulo alternativo come il 4-3-2-1. Dall'altro la soluzione da lui privilegiata, il mantenimento di quel 4-4-2 che ha portato i crociati alla rimonta salvezza nella passata stagione e che in questo avvio di campionato pareva aver perso di ogni efficacia. Con qualche accorgimento che sulla carta è parso da poco ma in realtà si è rivelato sostanziale: l'inserimento di Jonathan Biabiany sulla destra e quello di Jadid Abderrazak in mezzo al campo al posto dell'infortunato Francesco Valiani e del deludente Daniele Galloppa.

I risultati sono sotto gli occhi di tutti. Complice anche il netto miglioramento delle condizioni atletiche (lo smalto ritrovato da un Sergio Floccari ormai al top ne è la prova migliore) del gruppo, il Parma è tornato a volare. Due vittorie di fila tra Genoa e Napoli e una classifica che ora sorride con 9 punti in 6 partite (i crociati non partivano così bene addirittura dall'epoca d'oro dell'era Tanzi). Ma in questo mese che porta alla prossima sosta di campionato cosa succederà? Difficile dirlo. Il calendario, visti gli impegni domestici con Atalanta e Cesena, autorizza anche voli pindarici. Volendo mantenere i piedi ben saldi a terra, è invece bene sottolineare quelle che potrebbero essere le due problematiche principali che Colomba dovrà affrontare.

La prima è la totale mancanza di turnover che si è vista in questo avvio, e le conseguenze che sta avendo su molti volti nuovi che non hanno trovato posto. La lista è lunga e parte da Fabiano Santacroce (che la settimana scorsa ha dichiarato di aver pensato di potersela giocare un po' di più con i titolari) e arriva sino a Jaime Valdes, senza dimenticarsi dei vari Manuele Blasi, Obiora Nwankwo e Danilo Pereira. Tutta gente che o troverà spazio da qui a qualche settimana o diventerà inevitabilmente un peso da smaltire nella sessione invernale del mercato. La perfezione raggiunta in queste settimane potrebbe divenire un nuovo miraggio. Perché, forse, perfezione vera non è affatto.