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    Parmamania: sempre a testa alta a San Siro nonostante il KO

    Parmamania: sempre a testa alta a San Siro nonostante il KO

    • Simone Buratti
    Una sconfitta che fa male soprattutto per i due episodi dubbi nelle azioni dei gol rossoneri. Prima la conclusione di Cutrone con Chalanoglu che sfiora il pallone prima di finire in rete, spiazzando Sepe sul secondo palo. Poi il rigore dubbio, assegnato sempre dopo che l’arbitro ha visionato il VAR e la trasformazione di Kessie. Questo Parma a San Siro non meritava il KO. Non tanto per il gioco creato, con il pallino sempre in mano dei rossoneri per buona parte della gara, quanto per la facilità con cui i ragazzi di D’Aversa mettono in campo grinta, determinazione e voglia di portare a casa punti. A San Siro poteva scapparci il risultato positivo e sarebbe stata la seconda volta in tre mesi dopo la vittoria di settembre contro l’Inter. 

    Il Parma, che esce dal campo a testa alta, contro il Milan non è stato aiutato dalla tecnologia. Gli episodi hanno condizionato una gara che avrebbe potuto finire in maniera diversa. Barillà e Gagliolo hanno avuto il colpo dello 0-1 prima dell’incornata vincente di Inglese. Il giocatore ex Chievo si conferma uno dei centravanti più forti della Serie A per visuale di gioco, protezione del pallone e finalizzazione. Quando Gervinho e Biabiany non sono al top per scappare sulle fasce ci pensano i compagni a rendersi pericolosi. Questa è la forza di gruppo del Parma e la percezione della mentalità umile e combattiva del mister D’Aversa.

    Dopo aver visto allontanarsi il Milan in classifica a quota 25 ecco che in settimana si comincerà a pensare alla sfida salvezza in programma domenica al Tardini. Il Chievo di Di Carlo è una formazione da prendere con le pinze ma da battere a tutti i costi. L’occasione per prendere le distanze dalle zone calde è ghiotta. È uno scontro diretto a tutti gli effetti anche se il campionato è ancora lungo e il Parma naviga in acque tranquille. Ma i crociati in casa sanno come far male alle squadre che vogliono giocarsela. E il Chievo, vista la posizione di classifica, non ha niente da perdere

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