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    Perin: 'C'è la possibilità che lasci il Genoa: mi giocherò il posto ovunque'

    Perin: 'C'è la possibilità che lasci il Genoa: mi giocherò il posto ovunque'

    Mattia Perin, portiere del Genoa, parla ai microfoni di Sky Sport dopo il ko contro il Torino, forse sua ultima gara in rossoblu: “Ho provato tanto amore, affetto dopo dieci anni che vesto questa maglia. Adesso ho 25 anni, ho fatto un percorso di crescita ampio. Qui è casa mia, c’è stata tanta emozione, ho cercato di nasconderlo anche se non ci sono riuscito benissimo. Ci sono delle probabilità che vada via, non so dove, vediamo nei prossimi giorni cosa succederà. Dopo quello che c’è stato tra me e l’ambiente Genoa in generale, la società e i tifosi, se dovessi andare via non avrei potuto farlo senza salutare. Anche per questo l’ho fatto, credo che i tifosi lo volessero. Ho vissuto tanti momenti brutti per infortuni vari, tutto quello che verrà da qui in avanti per me sarà una passeggiata. In qualunque grande club avrò un collega che è un grande portiere, ci sarà da giocarmi il posto in qualunque squadra andrò. Suderò la maglia tutti i giorni e cercherò di mettere in difficoltà chiunque, anche questo mi farà crescere”.

    Sulla possibilità di raccogliere l’eredità di Buffon in Nazionale: “La scelta sarà ponderata anche per questo, vediamo chi mi vorrà di più. Sono scelte che farò nei prossimi giorni, il mio obiettivo è quello di mettere in difficoltà l’allenatore per giocare. La Champions League? Dico la verità, quello è il mio obiettivo. Per lasciare il Genoa devo andare in squadre che giochino in quei palcoscenici lì, chiunque ha competitività lo vuole. Io mi sento in grado di giocare in quei palcoscenici. Voglio provare a giocarmi le mie carte e non avere rimpianti. Tutti sognano di giocare la Champions da bambini”.

    Ti senti pronto per prendere in mano la porta della Nazionale? “Da quando smetterà Gigi siamo in tanti portieri che aspiriamo a quella maglia. Essendo un portiere competitivo sicuramente voglio cercare di meritarmela. Buffon? Oggi ogni frase che si usa su di lui è riduttiva per quello che ha fatto in carriera, è stato un punto di riferimento, il più grande nella storia del calcio nel suo ruolo. Conoscendolo come persona posso dire che è il numero uno anche moralmente, mi sorprende sempre di più come persona e come portiere. È una persona splendida, di alto livello”.

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