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  • Pernambuco: caso Parma e Marotta, finalmente trovato il colpevole!

    Pernambuco: caso Parma e Marotta, finalmente trovato il colpevole!

    Se il solito marziano a Roma di Flaiano, catapultato per caso dal suo pianeta nella città eterna, dopo aver assaggiato il caos imperiale della capitale, volesse trangugiare la coppa fino alla feccia dovrebbe recarsi in Via Allegri, sede della Figc. Lì, giungendo puntuale, dopo aver fissato un appuntamento con Beretta o con Tavecchio non troverebbe nessuno. Pare che alle riunioni di Lega, stabilite a mezzogiorno, regni il deserto. Sul tavolone lucido ci sono i bicchieri, ma manca perfino l’acqua minerale. Guardate il tweet di quel signore torinese, Andrea Agnelli, che apre la porta pronto a scusarsi per il ritardo di un minuto e non trova nessuno. Si siede nel silenzio e nel vuoto, poi dopo un po’ cerca un portiere che non c’è. Telefona a Beretta, ma il numero è occupato, il Presidente Tavecchio, tramite segreteria, fa sapere di essere impegnato, ma richiamerà subito. Sentendo parlare un altro “signore” col nome da imperatore romano, Lotito, il marziano indietreggerebbe, franando nell’ incomprensibile sintassi di tale “signor” Preziosi. Ve lo immaginate mentre assiste alla discussione su una squadra che c’è, ma non c’è, chiamata Parma. Una squadra, turlupinata e ingannata, che fa una partita sì e una partita no; che se esce ora dal campionato falsa tutta la competizione perché chi ci ha giocato ha preso o perso punti; chi non ci gioca prende punti zero oppure li guadagna senza merito. Quando gli dicono che ci penserà il Presidente Tavecchio, si trova davanti a un Homer Simpson anch’esso incomprensibile, che ripete male quel che male gli suggerisce all’ orecchio il suddetto signor Lotito.

    All’improvviso, però , arriva al tavolo il capo dei capi, il più distinto e aitante di tutti, il Presidente del Coni Malagò, appassionato nell’ ordine di: circoli sportivi, nuoto e A.S. Roma (il resto del calcio lo interessa meno). Malagò, brandisce il microfono e tuona: “Fuori i colpevoli! Noi e il governo troveremo i responsabili! Impossibile che nessuno abbia vigilato sul Parma! In Italia chiunque può comprare una squadra! Non è accettabile che nessuno abbia detto è colpa mia!” Ma non si sapeva da mesi che gli stipendi del Parma erano bloccati, che la Società aveva assicurato l’attività amministrativa fino al 31 dicembre 2014? A questo punto, Homer Simpson Tavecchio non la manda a dire. Dopo il suggerimento di Lotito, proferisce: “Tutte le delibere sulle norme sono state approvate dal Coni, che sapeva! E come se sapeva!” Il nostro marziano non ci capisce molto: una squadra che scompare all’ improvviso senza che nessuno se ne accorga e poi quell’ altra faccenda incomprensibile di una persona  che può denunciarne un’altra se si ritiene offesa, invece un’altra persona che subisce lo stesso trattamento non può farlo. “Noi sul caso Parma non c’entriamo nulla - sussurra un attempato ragazzo con la spilla della Lega Calcio sul bavero della giacca - i regolamenti parlano chiaro!” “Io la concessione a Lotito per poter denunciare Iodice l’ho data, anzi no perché non ce ne era bisogno!” dice Homer Tavecchio. La confusione regna sovrana, il marziano sente dire dal distinto signor Presidente del Coni: “Qui con Marotta e Lotito sono stati usati due pesi o due misure o 50 pesi e 50 misure!” E giù una serie di “incredibile!”, “inammissibile!”, “inqualificabile!” “Da noi esiste una cosa detta commissariamento” sussurra il marziano, quando s’alza all’ improvviso un signore a dir poco incazzato che urla. Si rivolge, con accento veneto, a quell’altro signore più giovane, il quale,  arrivando da Torino era l’unico puntuale: “Vi sta bene! Ve lo meritate! Prima comandavate voi e ora…ora…ora?” 

    Già…e ora chi comanda, chi prende le decisioni e soprattutto “chi è responsabile?” domanda il marziano. Cala il silenzio. Homer Simpson si leva gli occhiali e lo guarda stupito, il perennemente incazzato resta con la bocca aperta, l’attempato ragazzo con l’aria da secchione fruga nella cartella. Lotito guarda il Presidentissimo del Coni, che osserva l’altro Presidente Tavecchio. Tutti si guardano negli occhi e come un suol uomo lo fissano. Fissano lui,  vero, unico responsabile. Il colpevole: il marziano. 

    Fernando Pernambuco

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