Calciomercato.com

  • Pernambuco: non solo Muntari, ecco il piano di Salvini per risollevare il Milan

    Pernambuco: non solo Muntari, ecco il piano di Salvini per risollevare il Milan

    Subito le mani avanti: non si tratta di razzismo e d’accordo, "ognuno può esprimere le proprie idee" (per quanto ci siano limiti ben stabiliti dalla legge) a patto però che si accetti che quelle idee possano essere criticate. Un grande poeta francese, Paul Valery, diceva: "I nostri giudizi ci giudicano". Ora, direte, l’uscita di Matteo Salvini su Balotelli può definirsi un’idea? Ne dubito, ma un giudizio gratuito e sgangherato, sì.

    Per di più, il Matteo (foto calciomercato-milan.it) regionale deve avere in testa anche qualche buona soluzione per il suo Milan, visto che si dimostra un consigliere stretto del Presidentissimo Berlusconi a cui parla un giorno sì, un giorno no del Diavolo. Dunque il lider maximo della Lega (non di quella Calcio), straimpegnato a difendere l’identità italiana, pardon padana (non si sa cosa sia, ma va bene così) e stratifoso del Milan, ritiene che "Balotelli più lontano sta dai campi da gioco italiani meglio è".

    Una prima contraddizione sta in quell’aggettivo: "italiani". Che gli importa dell’Italia a Salvini? Non è forse padano lui e non si occupa della Padania? Ma lasciamo stare, tiremm innanz. Questa bella uscita è niente rispetto all’antefatto che l’ha generata: "Gli immigrati che lavorano bene sono i benvenuti. Quindi Muntari può tornare a casa" aveva detto Salvini, contrariato dalla prestazione del centrocampista, che solo per caso come Balotelli è di colore, contro il Verona. Questo è un ottimo metodo per risolvere non solo i problemi del Milan, ma anche dell’ immigrazione. Chi gioca male oppure non ci aggrada (in questo caso decide il consigliere-allenatore Segretario della Lega) torni a casa. Se in Africa, suggeriamo noi, tanto meglio. Infatti non si capisce come mai Mister Salvini non rivolga lo stesso invito all’altro immigrato Honda che non "sta lavorando tanto bene", a tornarsene in Giappone.

    A questa bella pensata che in una riga risolve mirabilmente due immensi problemi, immigrazione e centrocampo del Milan, ha risposto Balotelli. E nemmeno tanto male, alimentando così un vero e proprio confronto fra titani. Balotelli si è chiesto se "questo signore abbia veramente pronunciato le parole su Muntari". Poi ha espresso il socratico e legittimo dubbio se egli "fosse davvero un politico". E infine ha chiosato che "allora la prossima volta è meglio votare lui (Balotelli)". La risposta del titano politico non si è fatta attendere. Eccola: "Senso dell’umorismo di Balotelli pari a zero". Ora, mettendo a confronto i due tweet non c’è dubbio che sia molto più spiritoso quello di Balo e più lungimirante anche dal punto di vista politico. D’altra parte non possiamo impedire a Salvini di provare a rilanciare il Milan. E’da tempo che ci sta provando. Da quando chiese a Berlusconi di "cacciare" (notare il verbo) sia Allegri, sia Balotelli. Il primo non lo sopportava "perché molle come un fico"; tanto che ha brindato quando è andato alla Juve. Il secondo, "che si becca i buu perché è un cretino, Berlusconi l’ha dovuto tenere perché gli faceva vendere le magliette", ma poi ha seguito il suo consiglio e lo ha "cacciato" al Liverpool.

    Ora, grazie a Dio, con qualche semplice cambiamento, tipo l’allontanamento forzato di Muntari e (perché no?) di Armero e Zapata, più il già effettuato l’esilio di Balo in Inghilterra, il Milan dovrebbe tornare sulla retta via. Il Matteo regionale va ascoltato: un’altra soluzione fondamentale  l’aveva già trovata e si chiamava Pippo Inzaghi: "Inzaghi? E’cresciuto a pane e Milan, certo che mi piace". Già….E se dovesse "lavorare male" che si fa? Che c’entra, non è mica un immigrato Inzaghi. Anzi è "padano" e pallido come il Grana.


    Fernando Pernambuco
     

    Altre Notizie