L'attaccante che serviva, molto probabilmente il Pescara ce l'aveva dentro casa. Stroppa non lo faceva giocare, nonostante non avesse demeritato quelle poche volte che si era visto in campo, preferendogli giocatori che non sono mai sembrati tanto più in forma. Tutti troppo impegnati a pensare a Quintero, Vukusic, Weiss e altri, mentre Mervan Celik si accomodava a ripetizione in panchina.

Poi fortunatamente è arrivato Bergodi, il quale si è accorto di questo svedese di origini curde; lui ha subito ripagato la fiducia dell'allenatore mettendo dentro palloni importanti. Ancora pochi, ci mancherebbe, ma fondamentali per non retrocedere: prima contro il Catania, poi a Firenze. Tra i due c'è feeling: l'attaccante si trova bene con il nuovo tecnico, e non solo perchè lo manda in campo.

Così d'incanto Mervan, che era in procinto di trasferirsi altrove, è diventato un punto fisso di questa squadra e ha chiaramente ammesso che non ha la minima intenzione di lasciare la truppa biancazzurra. E' giovane, è atleticamente a posto, può fare la differenza e continuare a dare il suo contributo alla causa. Bastava guardare oltre per trovare quello che serviva.