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  • Petkovic, a tutta Lazio:| Entra nella storia del derby

    Petkovic, a tutta Lazio:| Entra nella storia del derby

    • M.A.

    Alla ribalta delle prime pagine, da quando siede sulla panchina della Lazio, ci è abituato. Ma questa volta merita una copertina patinata perché ha conquistato il successo più bello e importante, rispettando un impegno preso 5 mesi fa. A giugno, infatti, nel giorno della presentazione ufficiale di Formello, lo aveva promesso in sala stampa. 'Il derby lo vinceremo giocando bene'. Era così convinto da apparire persino un po' presuntuoso. Vladimir Petkovic, ha tenuto fede alla parola regalando al popolo laziale una splendida affermazione, più netta e convincente di quanto non dica il punteggio. Bisogna dare atto all'allenatore di Sarajevo di aver svolto un ottimo lavoro e di aver preparato bene il derby, nonostante abbia avuto solo pochi giorni per farlo. Un battesimo da protagonista nel quale ha dimostrato sicurezza, personalità, schemi collaudati. Petkovic è così entrato di diritto sia nella storia del derby, che in quella della Lazio.

    Da quando è arrivato vive solo di pane e calcio. Ha preso casa all'Olgiata, per stare il più possibile vicino a Formello, lontano dal caos della metropoli. Trascorre ore con i collaboratori a visionare filmati di squadre e calciatori, ad approfondire la sua conoscenza del calcio italiano. Si è presentato in punta di piedi, da una realtà completamente diversa dove ha acquisito le sue esperienze di allenatore. Ma, nonostante il curriculum non fosse pari a quello di tanti illustri ed esperti colleghi, ha saputo presentarsi alla grande. Per le idee propositive e offensive che ha cercato di imporre nello spogliatoio. Ad assistere all'esordio nel derby ha voluto che ci fosse anche la moglie Liliana che, dopo il gol di Klose, si è alzata per applaudire e cercare lo sguardo compiaciuto del marito in piedi davanti alla panchina, sotto la pioggia battente.

    Negli spogliatoi, dopo aver abbracciato il presidente Lotito, il ds Tare e il team manager Manzini, ha stretto la mano ai calciatori. Uno alla volta, compresi quelli che non hanno giocato. Considera il gruppo al di sopra di ogni cosa: perciò, nel momento della felicità, è giusto che vi partecipino tutti. L'emozione per la prima vittoria nella stracittadina ha messo a dura prova il suo aplomb, in apparenza distaccato. E' una persona che riesce molto bene a mascherare le sensazioni ma davanti a un successo che coinvolge un'intera tifoseria, anche l'algido Vladimir si è sciolto. 'In carriera ho gioito per finali di coppa e promozioni ma il derby è stato qualcosa di speciale. Aver sofferto nel finale ha permesso di liberare una felicità bellissima. Mi ero immaginato la partita proprio così però speravo di vincere in maniera più tranquilla. Il pareggio di Candreva ci ha sbloccato, liberando la mente dei calciatori, da quel momento abbiamo preso in mano la sfida'.

    Dopo la partita ha preferito festeggiare in famiglia a Lugano, lontano dai riflettori che ritroverà oggi stesso quando a Formello riprenderà la preparazione in vista della sfida contro la Juventus. Si è accollata la pesante eredità lasciata da Reja senza effettuare stravolgimenti. Lavorando sulla stessa squadra ha solo spostato il gioco di 15 metri avanti, ha restituito completa fiducia a Hernanes e coperto meglio ogni zona del campo. Petkovic èun poliglotta che parla 8 lingue e questo lo ha favorito nel farsi capire in fretta anche dagli stranieri, soprattutto da Klose con il quale, essendo il leader, ha una sintonia particolare. Disponibile al dialogo con squadra, stampa e tifosi. Educato, dai modi gentili, sempre pronto a posare per le foto, a regalare un sorriso a tutti. E' uno dei pochi signori nel mondo del pallone. Le serate di vigilia non le passa giocando a carte ma parlando con il suoi collaboratori della gara e davanti alla televisione per rilassarsi. Petkovic è anche una buona forchetta, appassionato della cucina italiana, ha un debole per il pesce, anche per il crudo, non disdegna un bicchiere di buon vino, preferisce il rosso. Ma dopo il derby ha brindato con lo champagne.

    (Il Messaggero)

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