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  • Pippo Russo: Blatter non si pentira' mai

    Pippo Russo: Blatter non si pentira' mai

    Pentirsi? Non ci pensa proprio, e dice di non averne motivo. Parola del colonnello Joseph Blatter, che mentre il calcio mondiale continua a sprofondare nel disonore va rilasciando interviste a alcuni fra i media più influenti al mondo.

    L’ultima, fresca di stampa, è stata concessa all’edizione weekend del Financial Times. A condurla è stato Malcolm Moore, che l’ha inserita nella rubrica di fine settimana intitolata “Lunch with the FT”. Funziona che un personaggio pubblico viene intervistato durante il pranzo, in un’atmosfera che si suppone più rilassata e confidenziale. È stato grazie a una situazione del genere che abbiamo conosciuto un dettaglio personale della vita di Blatter: la sua allergia per il pesce. La cosa salta fuori quando una cameriera prova a servirgli il piatto del giorno, proposto dal ristorante zurighese in cui l’intervista viene condotta: salmone con cetrioli e caviale. “Ma lo sanno che non posso mangiarne! Non capisco perché lo propongano” è la stizzita reazione del colonnello riportata da Moore.

    È uno dei tanti momenti ameni dell’intervista, e fra questi va compreso anche il riferimento alla nipote quattordicenne Selena, “che ha sofferto più di me” a causa dello scandalo. Ma ci sono anche passaggi di ben altro peso. Quelli che servono al colonnello per continuare a lanciare messaggi, e far comprendere a chi di dovere che l’averlo estromesso dalla corsa alla presidenza non comporta averne imbrigliato la possibilità d’influenzare la campagna elettorale.

    E in questo senso Blatter ha già dimostrato quanto pesante sia tuttora la sua capacità di abbattere un nemico. La storia della consulenza FIFA pagata a Platini, vecchia ma diventata improvvisamente attuale, ne è una dimostrazione. Resa pubblica con formidabile tempismo, essa ha avuto l’effetto di trasformare in missione impossibile una corsa alla presidenza Fifa per la quale il numero uno dell’Uefa pareva avere innanzi la strada spianata.

    È uno dei temi che nel “Lunch with the FT” vengono ripresi, e qui Blatter non ha perso tempo per inviare ulteriori allusioni. Relative non soltanto alla figura di Michel Platini, ma in generale a una connection franco-qatariota che tocca interessi di ampio raggio. Tirandoli in ballo, Blatter menziona un’altra volta l’ex presidente della repubblica francese, Nicolas Sarkozy. Che secondo il colonnello sarebbe stato il vero persuasore di Platini, colui che ha convinto il presidente Uefa a schierarsi per l’assegnazione del mondiale al Qatar. E il motivo di questo endorsement da parte di Sarkozy al Qatar starebbe nella contropartita data da una ricca commessa per l’industria militare francese: una flotta di caccia Dassault Rafale. Come Blatter riferisce, il Qatar ha concluso l’acquisto dei primi 24 esemplari giusto lo scorso aprile, pagando 7,3 miliardi di dollari. Altri 12 esemplari sono già stati opzionati.

    L’esempio che Blatter ha voluto riportare all’inviato del Financial Times ha significato non soltanto per il suo contenuto, ma soprattutto perché spiega come l’autocrate sia pienamente in attività nel raccogliere informazioni e disegnare scenari capaci di danneggiare chiunque aspiri a succedergli alla presidenza della Fifa. Da qui a febbraio la bottega dei veleni lavorerà a pieno ritmo.

    La parte più significativa dell’intervista arriva nel finale, quando Moore chiede a Blatter se sia pentito di qualcosa. “Pentito? E di cosa? Il solo pentimento che ho è che durante la mia vita nel calcio mi comporto da uomo generoso e penso come tale, dunque penso che gli altri siano buone persone. Ho compreso che questo atteggiamento è stato per me una trappola. Ti fidi di qualcuno al cento per cento, e poi scopri che altri hanno sfruttato questa fiducia per vantaggi propri. Mi è successo più di una volta”.

    Quest’uomo non sente di dover dare giustificazioni. Quando parla della sua vita nel calcio usa il presente, come se ci fosse ancora e pienamente dentro. Gioca persino a recitare il ruolo di quello che si è visto carpire fiducia e buona fede. Pentito mai. Del resto, non ci sono più i pentiti di una volta.

    Pippo Russo
    @pippoevai

     

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