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  • Platini a Del Piero:| 'Anch'io avrei battuto Boniperti'

    Platini a Del Piero:| 'Anch'io avrei battuto Boniperti'

    Il presidente Uefa fa visita al suo ex club: "Sono neutrale, qui mi emoziono sempre".
    Platini stuzzica Del Piero: "In 15 anni anche io avrei superato Boniperti".
    Invocato, applaudito, coccolato e premiato. Michel Platini si conferma «le Roi» per i tifosi bianconeri, ma soprattutto per la società che ieri l'ha ospitato nella tribuna vip per la sfida di Europa League e prima ancora l'aveva accolto in sede per una celebrazione tanto intima quanto calorosa. L'occasione era la consegna ufficiale della sua stella per il nuovo stadio, ma la rimpatriata ha regalato momenti di affettuosità tra battute, ricordi e provocazioni.

    Accolto da Andrea Agnelli e alla presenza di 18 parlamentari juventini guidati da Maurizio Paniz, presidente dello Juve club Montecitorio, Platini si è divertito nella sala delle coppe: per un attimo ha svestito i panni del presidente Uefa e indossato quelli di “tifoso” bianconero. «Il mio ruolo impone la neutralità - ha spiegato ai presenti - e di fuori è così. Ma dentro di me non posso dimenticare gli anni passati alla Juve: è qualcosa di speciale».

    Un forte applauso l'ha accolto nella sede di corso Galileo Ferraris dov'è arrivato alle 17,30: l'ultima volta che aveva fatto visita alla Juve era per ricordare la tragedia dell'Heysel e il clima era un altro. Tra qualche battuta, Platini affrontava anche il tema della giovane Juve. «Quando arrivai a Torino con Boniek - ha ricordato - c'erano sette campioni del mondo e quando le cose andavano male, davano la colpa a noi. Poi l'ho fatto anche io, quando ero un veterano». Ed è proprio sulla carriera da giocatore, chiusa nella Juve a 32 anni, che «Roi Michel» ha aperto il cuore. «Qui ho trascorso cinque anni bellissimi - si è emozionato ai microfoni di Juve Channel - in una società dove c'era tutto e con un grande presidente. Tutti i riconoscimenti della Juve mi fanno piacere. Io posso aver dato qualcosa, ma loro mi hanno dato di più: la fama mondiale, tutti i titoli possibili e tre Palloni d'oro».

    Il paragone con Del Piero è nell'aria, anche perché il capitano bianconero ha appena abbattuto un altro record juventino. «È facile farlo se giochi per quindici anni in una stessa squadra - sorride Platini - ma lui è la vera bandiera della Juve moderna. Del Piero ha fatto vincere tanti trofei, ha fatto tantissimi gol ed è un simbolo. Io sono più nel passato. Però superare Boniperti per i gol fatti in serie A è stata una cosa eccezionale: l'avrei superato anche io, Boniperti, ma mi ha cacciato prima e così non l'ho battuto». Dopo la benedizione ad Alex, arriva l'incoronazione di Andrea Agnelli. «È un po' meno grigio dello zio e parla meno bene il francese - scherza - ma sono molto contento che la Juve abbia ritrovato il nome Agnelli, che è stato un binomio eccezionale. Adesso la tifoseria juventina sogna di nuovo di avere grandi successi dopo aver avuto un po' di problemi. Senza Agnelli, poi, non è la Juve».
     


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